martedì 6 gennaio 2015

Le prigioni del Minas Gerais possono ricevere 32 mila detenuti, divisi in 144 unità carcerarie. In realtà, perché c'è sempre una realtà che stona nei fatti, esistono 54 mila persone recluse in questo stato.
Il sovraffollamento dipende da un metodo carcerario senza criterio. Leggendo un articolo su "Brasil de Fato" (giornale) solo nei mesi di maggio e giugno sono stati incarcerati 700 persone in un mese, così  ha rivelato il presidente del sindacato degli agenti penitenziari del Minas Gerais.
 Questa situazione non fa che peggiorare le condizioni di vita dei detenuti nelle carceri, con gravi  violazioni dei diritti umani e condizioni lavorative difficili per gli stessi agenti penitenziari.
Una raccomandazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) è che esista un funzionario di polizia per ogni tre detenuti (!) siamo completamenti fuori dalla realtà, perché l'altra realtà, quella che vivo e vedo è tutt'altro: 14 detenuti per un agente penitenziario, se non addirittura 50!!!
Provate ad immaginare 30 persone rinchiuse in uno spazio di 12, con poca aria, poca luce.
Questo aiuta a rieducare un individuo? aiuta a recuperarlo? o lo rende pieno di odio e vendetta contro un sistema che punisce e ferisce la dignità umana, contro un sistema che tortura, perché è questo quello che succede.
Ieri ho fatto visita per la prima volta al centro di detenzione temporanea di Contagem, unità maschile. Io frequento quello femminile di Belo Horizonte, oltre alla penitenziaria NH e Apac. Ho approfittato di questi giorni di festa per unirmi al piccolo gruppo della pastoral carceraria che visita questa struttura. E' un piccolo centro localizzato nella zona industriale della città, poco pratico per arrivarci con l'autobus.  L'edificio è veramente brutto, fatiscente e vecchio, al contrario dei detenuti che sono giovani, molto giovani. Le celle ospitano 12/13 persone e sono piccole e buie. Il patio per l'ora d'aria (2 h al giorno) è una specie di corridoio a cielo aperto, stretto e corto!! Così come in quello femminile, le persone attendono la sentenza definitiva per essere trasferite in una prigione o liberate. Il problema del sistema giuridico è la lentezza dei processi e il mancato accompagnamento legale per i detenuti. La maggior parte di loro non ha le condizioni per avere un avvocato e viene assegnato per legge, un avvocato d'ufficio (difensore pubblico) che spesso, purtroppo, è assente e non sufficiente per un accompagnamento legale che assisti la persona.
27 mila persone detenute sono, ancora, senza giudizio e ricevono poco o nessun aiuto giuridico.
E' per questo che la maggior parte dei detenuti quando si va a fare visita chiede sempre se possiamo interessarci della loro condizione processuale, perché il più delle volte vivono notti senza fine.
Nella pastorale carceraria della diocesi di BH c'è una piccola equipe giuridica composta da due avvocati che cercano di orientare e indirizzare le continue richieste che quotidianamente pervengono....tante...tante.
Ogni volta che esco da queste visite, mi rimane sempre quell'amarezza e impotenza, per una condizione umana al limite e un senso di soffocamento che rimanda al buio e all'asprezza di quelle celle, con quelle braccia che si allungano per ricevere un libro, un calendario, un rosario.
Alcuni agenti penitenziari ci chiamano (noi della pastorale carceraria) "le amiche dei banditi".
Nessuna replica da parte nostra, nessun problema. Per noi, per me, ogni volta che entro in un carcere, non è incontrare un bandito, o un narcotrafficante, o un omicida, o un ladro o....(anche se so di tutto questo, lo so bene). Per me è incontrare prima di tutto una Persona e la sua Storia e da lì inizia il dialogo, da lì inizia Tutto.




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