mercoledì 30 aprile 2014


                                          E cosa si legge in questi giorni....


                                         Piccola pubblicità progresso.....scusate se sono di parte!

martedì 29 aprile 2014

Prove "tecniche".

Ci proviamo......




                                     
                                                     Raquel insegnante del corso

                                          Il panno con la noce di cocco l'ho disegnato io!

Venerdì scorso io, Lourdes (lmc) e altre due coordinatrici della Pastoral da Criança ci siamo incontrate per vedere se si riesce a mettere in piedi un piccolo corso di tintura su panno per le mamme che partecipano in questa pastorale. Generalmente le famiglie che beneficiano della Pastoral da Criança sono famiglie in situazioni di povertà e disagio sociale, molte donne non lavorano e alcune di loro vivono una "solitudine" familiare dentro le mura di casa (cultura machista, relazioni fragili, poca valorizzazione personale). Il corso può diventare un momento di incontro, di condivisione, di socializzazione tra donne, dove parlare di se, dei propri problemi, condividere le proprie esperienze e se è possibile imparare un piccolo lavoro di artigianato (tintura su panno). Ci siamo messe alla prova per vedere e provare se la cosa funzionava. Abbiamo comprato i colori, i panni, i pennelli, scelto i disegni e realizzato il tutto. Raquel, esperta in questo tipo di artigianato, aiuterà nella formazione del corso. Già in passato erano nati momenti di formazione e incontro per donne (lavori di patchwork, di sartoria, ecc..) ma iniziati e poi abbandonati. Bisogna sollecitare molto, coinvolgere, piantare un piccolo seme e se muore ripiantarlo nuovamente. Starci dietro e curarlo, sperando che questo seme cresca. Noi ci proviamo!...Vediamo come va.
La Pastorale da Criança in questo bairro si è un pò indebolita, è portata avanti da volontarie (poche) che continuano a realizzare gli obiettivi e gli impegni di questa pastorale quali: il far visita alle famiglie, sensibilizzare sulle tematiche di nutrizione, salute, sviluppo del bambino, creare un ambiente di crescita a lui  favorevole, seguire le madri e la loro gestazione, incentivare le vaccinazioni, incentivare l'allattamento materno, prevenzione contro la violenza sui bambini, valorizzare e aiutare le mamme e creare le condizioni che aiutino le donne a diventare agenti di sviluppo della propria famiglia e della comunità, vedi iniziativa del nostro corso.
Lourdes è da poco coordinatrice di questa Pastorale e lei e le altre coordinatrici delle varie comunità di Nova Contagem stanno cercando di rimettere in forza questo lavoro... e io sto dando una mano. 
Crediamoci e andiamo avanti, sempre.



                     

giovedì 24 aprile 2014

Resistenze locali. Ingiustizie globali

http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/04/22/news/polmoni-d-acciaio-1.162424

Scrivo questo post iniziando da un link che vi invito a guardare. Polmoni di Acciaio è il suo titolo e mi è stato girato per mail da una coppia italiana, Marco e Valentina, che si trova ad Açailandia e che sta facendo un esperienza missionaria con i padri Comboniani.
Marco e Valentina li ho conosciuto a dicembre durante l'incontro annuale dei  lmc qui in Brasile.
La multinazionale Vale è una delle più grandi aziende produttrici ed esportatrici di ferro. Fu costituita dal governo brasiliano per mantenere in mano pubblica il controllo delle risorse minerarie e per fornire aziende siderurgiche statali, ma negli anni è stata privatizzata. Ad un impero economico quale è la Vale, corrisponde una lista di violazioni ambientali, sociali e di diritti umani. L'azienda ha origine dalle ingenti risorse minerarie presenti nello stato del Minas Gerais. Il documentario che troverete nel link denuncia i danni che la Vale sta commettendo non solo in Brasile, ma in tutto il mondo, Italia compresa (Ilva di Taranto). E' da far conoscere è da far girare, è da comunicare.
Nel Minas Gerais la Vale sta cercando di aprire una miniera (progetto Apollo) che prevede l'estrazione di ferro nella zona Serra Gandarela, una catena montuosa che gli ecologisti vogliono proteggere, per la sua ricchezza idrica, paleontologica, faunistica e floristica. La Vale estrae già ferro nella regione di Gandarela, il progetto Apollo consiste nell'apertura di una miniera con una capacità produttiva di 24 milioni di tonnellate di minerali ferrosi l'anno e la creazione di una fabbrica di lavorazione delle materie nei distretti di Caetè e Santa Barbara, nella regione centrale dello stato. I gruppi ambientalisti e le comunità locali sono contrari a questo progetto che provocherà danni ambientali e sfruttamento delle risorse idriche della regione. La Serra da Gandarela include una parte enorme della foresta atlantica e delle acque della regione metropolitana di Belo Horizonte, con il rischio di contaminazione delle falde acquifere che forniscono acqua per 5 milioni di abitanti.





Poster di Gandarela

                      

domenica 20 aprile 2014

Ciao donna Teresa

Sono quelle notizie che improvvisamente ti arrivano come fulmini a ciel sereno o come quando stai guardando un film e sul più bello compare il flash del tg, che ti comunica che è accaduto qualcosa, oppure, come è successo a noi ieri, mentre stai facendo un lanchino (spuntino) con la tua vicina di casa e le sue due bambine, pomeriggio con odore di pane e caffè, farcito con pensieri semplici e spensierati.
Poi... poi arriva la notizia.
 Il telefono squilla e lì cambia tutto. Le chiacchere si spengono, l'odore del caffè perde il suo aroma, i sorrisi lasciano spazio all'incredulità.
E' morta donna Teresinha (Teresa), madre di Francisco. Fulmine a ciel sereno, così improvvisamente.
Francisco è un giovane molto attivo, qui nel bairro di Ipe Amarelo, si dedica alle attività Pastorali della Comunità e la sua mamma era conosciuta da tutti, sempre presente ad ogni incontro, sempre sorridente, sempre in prima fila durante la messa, cantando e battendo le mani. Mi invitava sempre a cantare o a recitare il terço o a leggere il Vangelo. E io il giovedì lo leggevo, nel gruppettino dove partecipava, con quel mio accento straniero e pieno di difetti, poi lo commentavamo insieme e sempre aveva una parola da dire, sempre una grande fede da testimoniare.
Donna Teresinha è morta così, sbattendo la testa per un attacco epilettico, sola in casa. Lei con 9 figli, di cui due morti, uno per droga (ammazzato sul portone di casa per un regolamento) e uno per un incidente in macchina. Una donna che ha sofferto e lottato tanto. Tutti hanno accolto questa notizia con una certa amarezza e oggi tutta la Comunità di Ipe Amarelo ha partecipato al suo funerale. Oggi, giorno di Pasqua, giorno di Resurrezione. Forse non c'è giorno più "adatto" per morire, che scegliere quello dove la Vita trionfa sulla Morte. E' stata forte la commozione, e' stata bella la partecipazione di questa Comunità. Qui ci si conosce tutti e la Comunità nei momenti difficili o particolari, cerca di essere unita e di aiutare o appoggiare chi ne ha bisogno. Per me è una bella testimonianza. La forza nasce da lì, dalla partecipazione e dal coinvolgimento gli uni per gli altri. E' vero che ci sono anche le chiacchere, è vero che non sempre è tutto rosa e fiori, ma c'è una forza che unisce queste persone, nonostante tutto, ed è l'importanza dell'essere Comunità, del voler essere Comunità, del lottare insieme e dell'aiutarsi reciprocamente. Qui in un posto povero di periferia, dove i servizi se arrivano, arrivano tardi (o non ci sono) e dove si è lontani da tutto, tranne che da Dio.
Allora ciao donna Teresinha, grazie per averti conosciuto, grazie per quello che hai dato.
Arrivederci.

mercoledì 16 aprile 2014

Buona Pasqua




Eccoci arrivati a Pasqua, mancano solo tre giorni, i giorni piú intensi, di passione, di riflessione, di preghiera.
Ma eccomi pronta a farvi gli auguri, cari amici e augurarvi un santo giorno, un giorno che annuncia gioia, un giorno che annuncia Vita, un giorno che da speranza e forza al nostro cammino.
Ed é per questo, se mi permettete, che aggiungo degli auguri speciali, importanti e sentiti....
..a tutti i catadores,
a tutti i detenuti nelle prigioni,
a tutti i moradores de rua,
a tutti i bambini e giovani delle periferie del mondo,
a tutte le donne consumate dall'amore, consumate dalla vita,
a tutti i dipendenti chimici, alcoolisti e alle loro famiglie,
a tutti quelli che vivono dentro una baracca fatta di mattoni o di scatoloni,
a tutti quelli relegati ai margini della storia,
a tutti gli "invisibili" del mondo, a tutti quelli che gli occhi non osano guardare, che il cuore non vuole ascoltare, che la ragione, spesso, tende a giudicare:  Buona Resurrezione!
Io continuerò a camminare con voi, a piedi nudi.

Felice e santa Pasqua a tutti.

                           Momento dell'incontro del CEBI (Centro studi biblici) in Nova Contagem
                           Ogni terza domenica del mese.

                                          Noi.....lmc e padri Comboniani

domenica 13 aprile 2014



In fila indiana per raggiungere la Chiesa, una processione di corpi e anime con in mano un ramoscello, ma non di ulivo, come vuole la tradizione, ma qualsiasi. Chi con in mano un ramoscello di foglie preso dall'orto, chi un rametto di rosmarino, chi una foglia di palma, chi quello che ha potuto prendere e trovare, cantando e pregando per celebrare la domenica dos ramos (la domenica delle palme).
Passi lenti, passi su scarpe consumate, passi con os chinelos (ciabatte), passi appoggiati ad un bastone, passi con in braccio un bimbo, passi tenuti mano nella mano, percorrendo la storia di quel giorno che ha dato inizio ad un cammino di liberazione. Insieme, ognuno con il proprio passo, ognuno con il proprio ramoscello e non importa se non è di ulivo, importa celebrare, importa camminare, cantando e pregando, insieme.
Buona settimana santa.





sabato 12 aprile 2014

Ci sono giorni in cui inciampo su me stessa e mi faccio male, veramente male.
Allora lancio un S.O.S al mio amico Mario, che sta dall'altra parte dell'Oceano e mi invia le barzellette per tirarmi sù, solo che sono sempre su Totti (la maestra dice a Totti....)...e daje!! a Ma' sai che simpatizzo per la Roma. Totti a parte, queste barzellette sono come piccoli cerotti da applicare su un cuore sbucciato, come con le ginocchia. Perchè quando si cade ci si "sbuccia" sempre, anche con il cuore.
Sorridere aiuta a mettere i cerotti sulle piccole ferite, sorridere fa bene e aiuta.
E insieme alle barzellette arrivano anche i suggerimenti e i consigli:
"...non viverti le illusioni e le falsità del mondo, ma quei principi di valori, amicizia, fede e amore che ti hanno portato lì dove sei ora".
Solo poche righe per dirti grazie. Grazie Mario.

«Ciò che rende bello il deserto, disse il piccolo principe, è che da qualche parte nasconde un pozzo».

Antoine de Saint-Exupéry, “Il piccolo principe”

martedì 8 aprile 2014

...e quando vai a sentire la Dilma!


                               bè... fa sempre piacere vedere una donna in mezzo a tutti quegli uomini.
                                          Vai Dilma....ora tocca a te!



                                          Eccomi qui a sentire la Presidente (a piedi nudi...più o meno)

Ieri pomeriggio siamo andati a sentire Dilma Rousseff. La Presidente era a Contagem per consegnare macchine da lavoro agricole per 151 prefetture del Minas Gerais secondo il programma di accelerazione di crescita per lo sviluppo agricolo, in  particolare per le città più arretrate e con difficoltà legate al clima (scarsa piovosità, secca, ecc..). Si sono organizzati dei veri e propri pulmini da parte della prefettura per partecipare all'incontro (ci stiamo avvicinando alla campagna elettorale, per le elezioni presidenziali in ottobre, che inizierà in giugno) e la telefona per partecipare o meno è arrivata anche a casa nostra. Come dire di no? Potevamo mica perderci l'occasione di sentire Dilma dal vivo. Qui in casa la maggioranza è Partido dos Trabalhadores (PT) anche se con molte amarezze e delusioni, causa ultimi fatti accaduti (casi di corruzione all'interno dello stesso partito, poche realizzazioni se non a rilento, peggioramento della linea politica).
Dilma è in carica dal 2011, dopo aver vinto le elezioni nel 2010 e per quest'anno riconferma la sua candidatura, è la prima presidente donna in un paese con una cultura maschilista, con molte disparità di genere, anche a livello retributivo ( le donne sono stipendiate meno rispetto agli uomini, così come sono riconosciute meno nei posti di lavoro rispetto agli uomini). La sua popolarità, però, sta diminuendo, la maggioranza dei brasiliani, così come è stato confermato in un sondaggio, dichiara di non avere più fiducia in lei, ne al partito che rappresenta (PT). E' vero che con Lula  si sono attuate politiche sociali che hanno aiutato milioni di brasiliani a uscire dalla miseria, 20 milioni di persone hanno abbandonato la povertà per entrare nella classe media, ma in questo paese (che è diventato la sesta potenza mondiale) ci sono ancora carenze di infrastrutture, carenze sanitarie, grosse disparità sociali tra la popolazione, con una politica spesso ostaggio di una lobby (borghesia classica, discendenti fazeindeiros, e nuove leve del potere, finanza, petrolio) che impedisce la realizzazione di vere e proprie riforme (vedi quella agraria). Ancora troppa disparità, troppa corruzione, poca trasparenza. Forse, la cara compagna e combattente Dilma (tre anni di prigione durante la dittatura, con torture e sevizie) è caduta ostaggio di questa lobby, alleanza consueta in America latina, così come alcuni rappresentati del Partido dos Trabalhadores, si sono persi in una rete di potere che uccide le speranze di chi dal basso continua a crederci in un cambiamento possibile, quello della legalità, della giustizia, dei diritti per TUTTI!. Noi ci crediamo, Presidente!

Comunque, Dilma ha grinta e passione quando parla, è bello sentirla... ma forza Presidente, dalle parole passiamo ai fatti!!

Tra le cose belle da ricordare è che domenica 6 aprile è nata Agata, la seconda bimba dei nostri vicini di casa. Bem-vinda!!!


giovedì 3 aprile 2014

...ma la cosa bella, la cosa bella di questa tecnologia (tra i tanti difetti) è che ci puoi parlare dall'altra parte del mondo, ci puoi arrivare a dare la buona notte ad un amico missionario in Rwanda, quando tu sei nel pieno del pomeriggio, nel pieno della luce e ancora la buona notte ci deve arrivare. La cosa bella è sapere che non si è poi così lontani in questo mondo.

mercoledì 2 aprile 2014

L'importanza del martedì.

Il martedì (per ora) è il giorno della settimana più pieno, due sono gli appuntamenti importanti: la visita al carcere e il gruppo "Testemunhas da Esperança" (dipendenti chimici); poi si è aggiunto, come altro incontro, ma ogni 15 giorni, la visita del nostro amico Alejo, del Parguai residente in Belo Horizonte, che ci fa formazione nella nostra camminata comunitaria di lmc. Sì, decisamente il martedì è il giorno del mal di testa! ....scherzo!
Il martedì è il giorno "sacro", importante, perché è il giorno degli incontri, gli incontri con i detenuti della Nelson Hungria e degli abbracci, condivisi nelle testimonianze e nei racconti, del gruppo delle famiglie e figli con problemi di droga e alcool. Abbracci fatti di carne e ossa, di lacrime, di sospiri. E' la profondità del gesto, l'incontro delle emozioni attraverso i corpi. E sono belli questi abbracci, io stessa ci rimango "attaccata" per alcuni minuti, senza lasciarli andare via subito, senza fretta, ricambiando quello che le parole non dicono.
Anche alla Nelson Hungria, si parla attraverso il corpo. Quelle strette di mano forti, il guardarsi negli occhi, le orecchie tese ad ascoltare parole spesso incastrate dal rumore nelle celle, dal rumore nel penitenziario, dal rumore dei tiri al pallone contro il muro e delle chiacchere a voce alta. Parole importanti che non si possono perdere, perché il tempo è poco, perché le visite cambiano e cambiano anche le persone e ogni persona ha la sua parola da dire, ha la sua storia, la sua richiesta, ogni persona ha la sua importanza con il  mondo che essa racchiude. No, non si possono far inciampare le parole e perderle per strada, sono preziose lì, perché non puoi tornare sempre.
E poi c'è il sorriso nostro (gruppo pastorale carceraria), quell'entrare con un viso che comunica piacere nel vedersi, comunica accoglienza, comunica incontro. Guai se mi mancasse il sorriso, soprattutto quando vado in quei padiglioni dove le persone sono chiuse nella loro cella, da sole, per 22 ore, per avere poi solo 2 ore di aria (patio fuori). Immagina, rimanere sempre chiuso, in uno spazio piccolissimo, buio, con un bagno che è una buca (solo una buca, non esiste water), per 22 ore e solo due ore per muoversi e respirare all'aria aperta (chiusa in uno spazio recintato)...immagina.
Martedì ho conosciuto una persona che è da quasi 30 anni che vive così, solo due ore di aria e di luce da quasi 30 anni...immagina.
 E non voglio sapere perché ci sono quei 30 anni di pena (tanti), incontri l´uomo, non il suo crimine, il giudizio rimane fuori, il giudizio inquina la mente, il giudizio non educa, punisce. Questa è la mia camminata con la pastorale carceraria e questo è diventato il mio pensiero.
Prima bisogna sapere, prima bisogna incontrare, prima bisogna saper ascoltare e accogliere. Sono poi i detenuti che col tempo ti raccontano, il perché di quella pena e il perché la vita gli ha portati a ció. Molto spesso sono storie simili, nate ai margini di una vita vissuta senza amore e protezione, una vita abituata alla violenza, una vita sbattuta in faccia senza coordinate di salvataggio, quelle coordinate che ti permettono di non sbagliare strada, quelle coordinate che ricostruisci dopo, dopo che è ormai troppo tardi, dopo, dopo che forse inizia una nuova vita. No, non me la sento proprio di giudicare, anche se su certi crimini rimango un pò combattuta e confusa, con un punto di domanda, ma prima incontro l'uomo e la sua storia, prima di tutto la persona. Credo che solo l'Amore possa salvare, solo l'Amore recupera l'essere umano, ne sono convinta.
Ora che sto iniziando a parlare un pó di piú, perché il mio portoghese sta migliorando, stanno aumentando i miei momenti di scambio e di relazione con entrambi i gruppi e le emozioni si amplificano, si dilatano, diventando piú profonde. Mi faccio propositiva su alcune iniziative (come nel gruppo testemunhas da esperança) cercando di contribuire all´organizzazione dell´incontro, imparando da chi ci sta dietro, come fare e come entrare. Ci sono molte persone in gamba volontarie che partecipano al gruppo, molte persone coinvolte e attente per le questioni sociali, questo è molto forte qui, un coinvolgimento che parte sempre dal basso. E' la gente che costruisce.
...e per finire...in questo martedì ricco di appuntamenti...ecco gli incontri quindicinali di Alejo. Ex-gesuita, sposato con tre figlie, professore di spagnolo, amico e formatore dei lmc Brasiliani. Una persona che apprezzo molto, come tutta la sua famiglia (ci sono in una foto che ho messo in un vecchio post). Alejo ci aiuta nel nostro percorso comunitario: come sta andando, come ci sentiamo tra di noi, come viviamo la nostra missione, prendendo spunto dalla Parola. Una formazione che aiuta a rivedere e rivedersi, soprattutto nel rapporto con l'altro. E non è facile vivere in comunità, a volte ci sopportiamo, poi ci amiamo, poi ci distanziamo, poi ridiamo....è un tutto. Quello che conta è il rispetto per l'altro e accettare pregi e difetti. E' un gran lavoro gente!!!
.....come quando vorresti tornare a casa e ascoltare una canzone di Eddie Vedder
 (Pearl Jam) dopo una giornata "intensa" un pò di sano e vecchio rock e invece te tocca ascoltare Joao che canta la canzone della campagna fraternità 2014....due mondi più che paralleli!! Ma in fondo è bello così.

E allora Eddie Vedder me lo ascolto sul mio blog:

I'm still ALIVE!