mercoledì 31 dicembre 2014


Ultime cose del 2014......


  • La camminata con il signor Antonio e suo figlio (sto ingrassando e una bella camminata nel bairro con i miei vicini di casa non guasta!).
  • I saluti provenienti dal Rwanda....è proprio vero che la distanza è un fatto solo di terra, di km, ma non di cuore e pensieri. I saluti con un mio caro amico missionario in Africa.
  • Giocare in questi giorni di festa/ferie con la mia piccola amica Anaflavia (qui dicembre è come se fosse agosto in Italia, tutto chiuso per ferie, comprese le nostre attività sociali).
  • Dondolarmi sull'amaca (mio secondo letto) e guardare il cielo e pensare....pensare...pensare...tuffandomi nel blu dipinto di blu, felice di stare lassù...e volavo, volavo, più in alto del sole, ancora più sù ("Volare" di Domenico Modugno).
  • Preparare la bandiera della pace per la messa del 31 dicembre, ultima messa dell'anno nella nostra Comunità del bairro Ipe Amarelo. E' anche un occasione per scambiarci gli auguri: Bem-Vindo 2015!
  • Passare per il beco (viuzza) del bairro, per tagliare il cammino, dopo un pò di tempo che non lo facevo e scoprire che in certi periodi dell'anno, come questo, conviene non farlo. Siamo alla fine dell'anno tempo di chiusura di tante cose, di regolamenti di conti, di cambio di dono (capo), di maggiore droga in circolazione, di regolamento dei debiti....l'anno qua, purtroppo, si chiude così. 
  •  La scoperta dell'aumento del biglietto dell'autobus. E' il secondo aumento nel corso dell'anno!!! da 3,50 reais si è passati a 3,95  e da 4,35 reais 4,90  per Belo Horizonte!!! puxa vida!! Il Brasile sta diventando sempre più caro. Per chi ha pochi soldi, spostarsi diventerà un lusso o una spesa veramente extra, il problema è che qui spostarsi è una necessità, perchè abitiamo lontano, siamo periferia della periferia. Anche l'autobus per Itauna, per andare in APAC è aumentato...sta aumentando tutto! Aspetto le prossime manifestazioni in piazza, se ci saranno, contro questi aumenti. Giuro che ci vado.
  • Ricevere la lettera della figlia di un detenuto che saluta suo padre, essere testimoni di questo incontro. Gioia!
  • Udire gli ultimi spari, non di fuochi di artificio, di quelli che ti fanno venire la pelle d'oca, di quelli che sporcano di rosso l'asfalto....e pregare che possano essere gli ultimi, non per quest'anno, ma per sempre.
  • I nostri ringraziamenti in questa piccola Comunità di lmc, tra di noi, nella nostra preghiera comunitaria. Ringraziare e ringraziarci per questo 2014, importante per tutti. Un anno pieno di emozioni, di fatti, di situazioni, di sfide, di momenti di incontro e di scontro, di momenti di crescita, di momenti di profondità, di riflessione, di novità, di scoperta e riscoperta. Un dire grazie, oggi, per questa lunga camminata, un grazie ai miei compagni di cammino Lourdes e João e un grazie agli amici e alle persone in Italia che a loro modo continuano a camminare con me. Pronta per proseguire il cammino, contenta di proseguire il cammino. Vamos là!!!
Che il 2015 inizi.....Buon Anno a tutti!





Nunca Pare de Sonhar 

Gonzaguinha

Ontem um menino que brincava me falou
Hoje é a semente do amanhã
Para não ter medo que este tempo vai passar
Não se desespere, nem pare de sonhar
Nunca se entregue, nasça sempre com as manhãs
Deixe a luz do sol brilhar no céu do seu olhar
Fé na vida, fé no homem, fé no que virá
Nós podemos tudo, nós podemos mais
Vamos lá fazer o que será

....non smettere di sognare (nunca pare de sonhar)
...oggi il seme di domani...
.....mai arrendersi, sempre nascere con il domani, con le mattine...
...lascia che la luce del sole splenda nel cielo del tuo sguardo...
...fede nella vita, fede nell'uomo, fede in ciò che verrà....
...noi possiamo tutto,
 possiamo di più...
....andiamo a fare ciò che sarà!!!

venerdì 26 dicembre 2014

Il Natale qui ha il sapore dell'estate che sta per iniziare, ha il colore del cielo azzurro, ha il sudore delle camminate sotto un sole caldo e luminoso.
Non esiste il freddo se non per la televisione e la neve solo nei films! 
Babbo Natale, qui, non scende dai camini, ma dalle palme da cocco con infradito havaianas ai piedi, pantaloncini corti e maglietta colorata.
Il Natale qui ha il sapore e l'odore del churrasco (carne arrostita allo spiedo) con cerveja (birra) il tutto condito con musica ad alto volume da parte dei vicini.
Ha l'immagine del bejaflor (piccolo passero) che beve dal bevitore, a forma di fiore, appeso nel nostro giardino, ha l'immagine delle farfalle e libellule che si rincorrono a vicenda, niente renne o orsi polari su locandine pubblicitarie.
Il Natale è, anche, la messa con i detenuti e le detenute dell' APAC, è condivisione, è momento di festa con chi ha ferite ancora aperte nell'anima.
Il Natale è bello passarlo con loro...oggi, come gli altri giorni dell'anno.
Qui il Natale non è fatto di pacchi regali, ma di auguri spontanei vissuti nella semplicità di un bairro di periferia, con abbracci, sorrisi e benedizioni per il nuovo anno.
Il Natale ha, anche, il sapore della saudade per le persone care lontane....la famiglia e gli amici.

.....il natale è anche il pranzo buono fatto da Lourdes e il panettone dei padri Comboniani!!!!

Feliz Natal, ora e per sempre nel cuore.

domenica 21 dicembre 2014

20 dicembre


E' vero, sto invecchiando. Ho soffiato la mia prima candelina in terra brasiliana, ma anche le  candeline che aumentano la mia età anagrafica. E' bello imparare a crescere.
Questa canzone è l'augurio che mi faccio per avere forza di soffiarne altre e di continuare a diventare "grande" senza avere vergogna di essere felici.
....questa è la vita ed è bella, ed è bello!



Gonzaguinha "o que è o que":

Ho la purezza
Di risposte dei bambini
Questa è la vita, è bella ed è bello

Vivere e non avere la vergogna di essere felici
Canta (e cantare e cantare)
La bellezza di essere uno studente permanente
Oh mio Dio, lo so, lo so
Che la vita dovrebbe essere migliore e sarà
Ma che non si ferma di ripetere
E 'bella, è bella ed è bello

Vivere e non avere la vergogna di essere felici
Canta (e cantare e cantare)
La bellezza di essere uno studente permanente
Oh mio Dio, lo so, lo so
Che la vita dovrebbe essere migliore e sarà
Ma che non si ferma di ripetere
E 'bella, è bella ed è bello

E la vita?
E la vita è quello che diciamo qui, mio ​​fratello?
E 'il battito di un cuore?
Lei è una dolce illusione?
Ma la vita?
Lei è meravigliosa e sta soffrendo?
E 'gioia o rimpianto?
Ciò che è, ciò che è mio fratello?

Alcuni parlano di vita delle persone
E 'una cosa al mondo
E una goccia, è un momento
Che termina in un secondo,
Alcune persone mi dicono che si tratta di un divino
Mistero profondo
E 'il respiro del Creatore
Un atteggiamento pieno d'amore
Tu dici di combattimento e piacere;
Egli dice che la vita è da vivere;
Lei dice che è meglio morire,
Per esso non è amato
E il verbo soffrire.

So solo che mi fido della ragazza
E la ragazza ho messo la forza della fede
Stiamo facendo la vita
Come possono o vogliono dare o

Sempre desiderato
Per la maggior parte che è sbagliato
Nessuno vuole la morte
Solo la salute e fortuna

E la questione ruota
E la testa scuote
Ho la purezza
Gli risposta di bambini
Questa è la vita, è bella ed è bello

Vivere e non avere la vergogna di essere felici
Canta (e cantare e cantare)
La bellezza di essere uno studente permanente
Oh mio Dio, lo so, lo so
Che la vita dovrebbe essere migliore e sarà
Ma che non si ferma di ripetere
E 'bella, è bella ed è bello


domenica 14 dicembre 2014

...io e Carlos....

Io e Carlos...mi piaceva questo titolo! ma chi è Carlos?
Lui è Carlos Mesters padre è fondatore della lettura popolare della Bibbia, frate carmelitano di origine olandese, da anni missionario in Brasile, sua seconda patria/casa.
La Bibbia in mano al popolo, non più per i pochi "eletti", teologi, "illuminati", non più filtrata dalle interpretazioni già fabbricate dagli studiosi e chierici, ma a partire dal basso, da quel basso che rappresenta la terra, la polvere della storia, che rappresenta quella umanità che sempre è stata tenuta ai margini, calpestata e dominata con il sapere altrui.
Una lettura della Bibbia che parte dalla Vita, dalla Storia e dalla Parola, dalle situazioni concrete. S.Agostino diceva che Dio ha scritto due libri: la Vita e la Bibbia. 
Il primo libro scritto da Dio è la Vita, il secondo è la Bibbia. 
La Parola si trasforma, prende forma, respira, quando si incarna nella Vita delle persone, quando parla dentro la Storia. Se la Parola non cade in una terra fertile, se non cade nella vita della gente, nella realtà nella quale vive, rischia di diventare sterile. 
Quando si parla di popolare si parla di persone che hanno come principale riferimento il vissuto, la propria quotidianità, la vita nei suoi diversi aspetti (sociali, politici, economici) e da lì partire per percepire che la Parola di Dio è qualcosa che fa parte della sua storia. 
Ecco allora, il popolo che acquisisce coscienza critica della propria situazione e che da semplice oggetto dell'azione pastorale, diventa soggetto di azione trasformatrice.
Grazie Carlos!!!


Incontro per festeggiare i 30 anni del CEBI (centro ecumenico di studi biblici) nel Minas Gerais, in quell'occasione la partecipazione di Mesters, un uomo semplice, umile e molto simpatico, con una eleganza dialettica di straordinaria bellezza.

                                          ....io e Carlos....



                                          ...que bom que você veio!

                                          Carlos Mesters
                                       
                                          gruppo del CEBI di Contagem che ho frequentato

                                          ...io e la mia amica argentina Agostina!...selfie!!!!


....e percebi que viver a palavra 
é colocar os nossos pés no chão.

....e ho capito che vivere la parola
è collocare i nostri piedi nella terra.

giovedì 11 dicembre 2014

...non so se mi dicono la verità, io so che racconto una mia verità e che mi porto come testimonianza. Porto una parte di me là dentro, sincera e veritiera
e so anche che quando dico che incontro l'uomo e non il suo crimine, che incontro la persona e non il suo delitto, che l'uomo è più grande del suo sbaglio...ecco che incontro occhi che diventano lucidi, diventano rossi e pieni di commozione.
Ecco, è questa la verità che incontro con loro, con alcuni detenuti.
Le parole si possono inventare, si possono creare castelli costruendo una parola sopra all'altra, ma le emozioni no, quelle sono vere e trasparenti.
E quegli occhi rossi e lucidi parlano da soli, parlano di un umanità che ancora c'è e che ha solo bisogno di essere incontrata e "toccata".
 So che il mondo che  sto conoscendo, quello della prigione, è un mondo difficile, contorto, violento, sofferto, scuro e anche falso, perché non sempre si racconta la verità e a volte sento la pesantezza di tutto questo, così come quando ti raccontano, inaspettatamente, la colpa commessa, ma quegli occhi e quella commozione mi bastano per credere in quello che sto facendo, nel credere che bisogna andare al di là del giudizio e pregiudizio, nel credere che quella umanità fatta di sensibilità e fragilità bisogna  saperla ascoltare, accogliere e incontrare.
E quando mostri questo, quando impari a fare questo...allora sì, ecco che la verità si incontra nella sua umanità, al di là delle parole.

"C'è un tempo dove bisogna abbandonare i vestiti usati, che già hanno la forma del nostro corpo e dimenticare i nostri cammini che ci portano sempre agli stessi luoghi. E' il tempo dell' Attraversare e se non osiamo farlo potremmo rimanere fermi per sempre ai margini di noi stessi".
(Fernando Pessoa)

...imparare ad attraversare quei margini che ci impediscono di conoscere altri "luoghi".













lunedì 8 dicembre 2014

Uno spazio tutto per sé.....

Oggi abbiamo festeggiato la chiusura di fine anno dei tre gruppi di pittura su panno: il gruppo di donne del lunedì della Casa Comboniana, il gruppo di donne nei locali del Cecom in collaborazione con il gruppo di S. Gabriel, il gruppo di adolescenti del venerdì pomeriggio nello spazio Esperança (che seguo).
 Dicembre è un pò il mese della "resa dei conti", ossia la chiusura dell'anno, dove si valuta quello che è stato,  quello che poteva essere,  quello che sarà, ma soprattutto è  un momento per ringraziarci, ringraziarci del lavoro svolto, dei momenti vissuti assieme e darsi appuntamento al prossimo anno.
Le donne che partecipano in questi gruppi di pittura (o artigianato) sono donne che hanno alle spalle forte situazioni di marginalità e vulnerabilità, spesso con problemi di depressione o violenza domestica. Gà in questo mio blog ho presentato, nei post precedenti, l'importanza di creare spazi e luoghi dove potersi incontrare, socializzare, parlare, soprattutto per  donne che vivono situazione di forte marginalità e se è possibile imparare qualcosa di bello, come un lavoro di artigianato che possa aiutare anche economicamente (vendita dei prodotti).
Il "mio piccolo gruppo"  del venerdì pomeriggio, invece, è formato in prevalenza da adolescenti, era nato per le mamme che partecipano nella Pastoral da Criança, solo che il gruppo si è allargato e hanno iniziato a frequentarlo alcuni adolescenti del bairro. Anche qui è un momento di socializzazione/ aggregazione, lontano dalla strada dove si corre il rischio di cadere nella droga e nella violenza, realtà triste del bairro. Raquel che è l'insegnate di artigianato, segue tutte e tre i gruppi, dedicandosi volontariamente con passione e dedizione a queste donne, ragazze/i. Si sposta da un bairro all'altro, per insegnare e condividere con loro momenti di creatività, di racconti, di amicizia. 
Non sempre in casa si ha la possibilità di parlare e a volte i silenzi rimangono come macigni nell'anima. Ecco, allora, uno spazio di donne tutto per sè...uno spazio dove ci si incontra, dove si parla, dove il silenzio,se esiste, non fa paura, ma accoglie e aiuta ad ascoltare e ascoltarsi. 


                                          Il nostro incontro.....











                                Maria Luisa e Mayra del mio gruppo spazio esperança 


                                       Camilla del gruppo spazio esperança


                                       padre Adriano




                                       Raquel, Lourdes e Margarete


......."uno spazio tutto per sé".....

 
...che pena ho cancellato involontariamente le foto dove sono con le ragazze del mio piccolo gruppo di spazio esperança....la tecnologia non fa per me, anche in questo mio taccuino digitale faccio dei gran macelli. Pazienza! 

domenica 7 dicembre 2014


Il  5 e 6 dicembre c'è stato l'incontro annuale dei laici missionari Comboniani qui in Contagem, hanno partecipato anche Marco e Valentina, italiani in missione nel Maranhão e padre Alcides, provinciale dei Comboniani in Brasile.
Sono stati due giorni di riflessione, di partecipazione, di incontro e soprattutto di condivisione e di amicizia (Marco e Vale).
Come pensare la missione oggi? come sta procedendo la nostra camminata missionaria? Sfide, problemi, soluzioni....ognuno con la sua riflessione, ognuno con il suo racconto e la sua storia. Diversi sono gli ambiti nei quali siamo inseriti e diverse le realtà nella loro specificità: periferia qui in Contagem, causa indigena in Rondonia, realtà rurale in Piquia ( Maranhão), Mozambico, animazione missionaria in Curitiba.
Quello che condividiamo e che sentiamo è che missione non è un fare, ma soprattutto un essere e uno stare. Stare con la gente, con il popolo, nelle "periferie" del mondo, con un impegno che parte dalle nostre vite, da noi stessi. Come diceva Gandhi " Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo".
Tutto parte da noi e dalla scelta di Amore che facciamo, dalle nostre responsabilità, dal nostro impegno, dalle nostre lotte per cambiare tante ingiustizie, ingiustizie che fanno male al cuore e che calpestano la Vita in ogni sua forma, don Milani diceva:"a che servono le mani pulite se si tengono in tasca"...già! a che servono?!
Missione sì, è una scelta di Amore e un Esserci in questo Amore e forse aiutarlo a metterlo in "circolo", come diceva una canzone di Ligabue: "...metti in circolo il tuo amore..."
Difficile certo, tante le lotte che ci accompagnano, i problemi, le difficoltà, ma senza desistere, senza arrendersi, provarci sempre, fino in fondo...."e se vale la pena rischiare, io mi gioco anche l'ultimo frammento di cuore" .

I giorni che tracciano questo mese, sono giorni di avvento, giorni di attesa, attesa di un bambino che cambiò il mondo e che ci insegnò a cambiarlo con Lui. Il mio coraggio, la mia speranza, la mia forza  nascono da lì, da quegli insegnamenti, da quello Spirito che soffia nella storia



 piccolo ricordo da portare a casa (fatto da me e Lourdes), dentro a questa scatolina
delle semente. Che tipo di semente voglio essere nella mia vita?


  Lmc: Lourdes, Joao, Valdeci, Richardson, Marco, Valentina, Io, Guillerma,
Cristina, Alejo e famiglia, Rose e Joao, Marcelo, Adelia, Flavio, Scharliman
 ...in questa foto non ci sono tutti. Con noi qui padre Adriano.





 
              Io, Marco e Valentina




...a piedi nudi....


Lourdes








....e pensando a quella canzone di Ligabue che dice:

domenica 30 novembre 2014

Un anno!......jà passou!
La mia prima "candelina" in terra brasiliana: 1 dicembre 2013- 1 dicembre 2014.
Un anno di me in questa terra, un anno di me in tante cose, in una camminata fatta rigorosamente a piedi nudi e ancora sarà così. Non ho nessuna intenzione di mettermi ai piedi un paio di scarpe, voglio continuare a camminare lasciando che le cose siano incontrate e conosciute senza barriere, nella loro semplicità e verità. Una verità che forse può apparire dura...o difficile...o tagliente...o anche bella...libera...leggera...una verità che è conosciuta nella sua profondità, nella sua "sacralità", a piedi nudi nella nuda terra. Sì, tante cose sono successe in questo anno, tante le emozioni su una giostra fatta di sali e scendi, di vertigini e contrasti, di lacrime e sorrisi, di domande e...ancora domande.
Ho dato un'occhiata a questi miei "poveri" piedi e sono pronti a continuare il cammino, pronti ad andare avanti! Più si cammina, più si ha consapevolezza del percorso, più si cammina, più cresce il desiderio di scorgere l'orizzonte, più si cammina, più ci si accorge che si sta camminando insieme agli altri, più si cammina, più si incontra la Vita nella sua straordinarietà, in una forma sempre diversa.
Se torno a quel dicembre 2013 mi accorgo di come ero e di come sono oggi....le cose ti cambiano, le emozioni ti segnano, i pensieri, forse, crescono. Tanto lavoro su di me, tanto ancora da fare, tanto ancora da conoscere e tante, ancora, le storie da ascoltare. Missione è partecipazione, condivisione e impegno. Impegno per questa Vita, impegno nell'ascoltarla, preservarla, difenderla,  amarla....missione è soprattutto una scelta di Amore.
Quindi vado avanti, accogliendo le sfide, superando le difficoltà, incontrando i miei punti deboli e i miei punti di forza, in una camminata verso "grandi orizzonti" a piccoli passi.
In questa camminata so che non sono sola, tante le persone che camminano con me....vi invito solo a togliervi le scarpe e di camminare semplicemente a piedi nudi in questa Vita.

" Sto cercando di crescere verso questa possibilità: ogni momento trascorso con un altro riceve un contenuto e un significato, che va oltre il livello quotidiano".


domenica 23 novembre 2014

A volte succede

A volte succede.....

...a volte succede che ti allungano un bigliettino da dietro una grata e ancora prima di aprirlo chiarisci alla giovane donna che te lo ha allungato che non puoi portare via niente con te, niente messaggi, niente che non sia sotto il controllo e l'approvazione delle guardie, ma poi lo leggi e accompagnata dalle sue parole scandisci i nomi dei suoi figli per capire se li pronunci correttamente.
"Prega per loro e per la mia famiglia, prega soltanto".
E io prego con quel pezzo di carta in mano che custodisco nella mia stanza.

...a volte succede di cantare tanti auguri con la gioia nel cuore anche dentro una cella.
Battere forte le mani al ritmo di "Parabens em esta data querida..." e immaginare di avere una torta e una candelina per soffiarci sopra.

...a volte succede di essere felice quando vedi che il piccolo gruppo di catechesi della Nelson Hungria (prigione), di cui fa parte, continua con costanza e che nessuno dei partecipanti ha desistito.
E succede che ti ci affezioni a questo piccolo gruppo e che veramente il martedì ci si aspetta con piacere, tutti noi.

.....a volte succede che fai delle scorciatoie per tagliare il cammino e passi in strade che sarebbe meglio evitare, eppure in quelle strade ti ci senti a tuo agio.

....a volte succede che ti metti a parlare per strada con alcuni bimbi e dopo che gli dici che sei italiana ti chiedono: "come si dice in inglese....".....UAI!!!.....

...a volte succede che ti metti a giocare con alcuni bimbi senza aver bisogno di parole...niente inglese, niente italiano, niente portoghese...perché con i bimbi ci si capisce di più che non con i grandi che cercano di fare i grandi e non ci riescono!!!!

....a volte succede che ti addormenti sull'autobus e la tua testa oscilla come penzoloni da una parte all'altra e allora ti svegli e ti accorgi che anche il tuo vicino di posto si è addormentato e come lui molti altri...tanti altri che si svegliano quando ancora il giorno non è nato, per farsi km di strada per andare a lavorare.

...a volte succede che ci si scontra e non ci si incontra e allora si fa un passo indietro, ma è importante che tutti facciano un passo indietro, perché poi insieme se ne fa uno in avanti! ...quando la gente non si incontra riflette e quando riflette cambia e quando cambia cresce.
"La misura dell'intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario".


....a volte succede che ti piace ascoltare la pioggia mentre ti addormenti e ti sembra una ninna nanna che ti accompagna tra le braccia di Morfeo e prima di crollare definitivamente nell'oblio dell'oscurità, Ringrazi.
 Ringrazi per quegli attimi, quei momenti, quelle situazioni che danno senso al tuo cammino e che ti fanno toccare la VITA in una semplicità straordinaria.


"escreva-me,
escreva-me,
escreva-me,
escreva-me..."
sussurrou o verbo amar nos meus ouvidos
(Alexandre Reis)













domenica 16 novembre 2014


Credo che Dio sia molto di più di come ce lo vengono a raccontare,
molto di più di un libro di teologia, molto di più....
è incarnato nelle persone,
è carne a contatto con la carne del mondo.
....Dio è più grande del nostro cuore, Dio è oltre la notte.



A Te che mi insegni ad entrare nella Vita per la porta sicura dell'Amore.
Concludo questa mia preghiera con le parole di Cora Coralina dopo aver saputo di un altro ragazzo di soli 17 anni ammazzato nelle strade del bairro:
"Desistere...io ho già pensato seriamente riguardo a desistere, ma c'è più cammino nei miei occhi che stanchezza nelle mie gambe, più speranza nei miei passi che tristezza nelle mie spalle, più strada nel mio cuore che paura nella mia testa."

A Te che mi insegni ad entrare nella Vita per la porta sicura dell'Amore......
Obrigada meu Deus.






mercoledì 12 novembre 2014


PARABENS!!!! 

 Tanti auguri alla mia piccola amica e vicina di casa, il 6 novembre Larissa ha compiuto 6 anni e noi abbiamo festeggiato con lei.






Larissa e la sua famiglia: mamma Marli, papà Ausenio, Laisla.
Voglio molto bene a queste piccole bimbe e alla loro famiglia, persone semplici, umili e sincere, sono i nostri vicini di casa, i nostri amici. Quando Laisla (la più piccola) mi vede per strada, grida forte il mio nome per salutarmi: "Emma!"...se in quel momento qualcuno se lo era dimenticato, ecco la voce di Laisla che glielo ricorda!
A volte mi prendo cura di loro e loro si prendono cura di me, con un abbraccio, un sorriso, un camminare per strada mano nella mano. Non c'è niente di più bello che giocare con i bambini, fantasticare, cantare, disegnare, esplorare con loro, il tutto con la massima naturalezza.... e gli abbracci dei bambini sono abbracci sinceri.

Feliz Aniversario meu bem!





martedì 11 novembre 2014

Oggi un piccolo bigliettino che mi è stato donato da parte di un detenuto della NH che conosco, queste le parole:

"Amor: energia vital"
Um motor funciona sem energia?
Não!
A vida não funciona sem amor.
O amor nos dà coragem, dignidade e felicidade.
O amor é energia da alma.
A vida sem amor seria um sol sem luz.
Unimos coração e razão para conquistarmos o bem.
Sejamos fonte de alegria e condutores de amor.
Temos tudo, nada nos falta por que as vezes nos sentimos fracos?
Talvez precisamos transformar os valores materiais em valores espirituais que  são os laços de luz da amor
scritto da E.

(traduzione)
"Amore: energia vitale"
Un motore funziona senza energia?
No!
La vita non funziona senza l'amore.
L'amore ci da coraggio, dignità e felicità.
L'amore è energia dell'anima.
La vita senza l'amore sarebbe un sole senza luce.
Uniamo cuore e ragione per conquistare il bene.
Siamo fonte di allegria e conduttori di amore.
Teniamo tutto, non ci manca niente perché a volte ci sentiamo deboli?
Forse abbiamo bisogno di trasformare i valori materiali in valori spirituali che sono i lacci di luce d'amore.

....chi "converte" chi?....o insieme ci "convertiamo"? perché dietro a quelle sbarre incontro l'uomo e non il suo delitto.
....insieme ci incontriamo, cresciamo, impariamo, insieme siamo testimoni l'uno per l'altro delle meraviglie che siamo, siamo tempio sacro l'uno per l'altro.



Uscire con la luna ancora alta nel cielo circondata da un tappeto di stelle, sentire l'aria fresca che ti scrolla di dosso quel sonno ancora appiccicato tra i capelli e aspettare....aspettare l'autobus delle 4.20 del mattino nel silenzio di un giorno che ancora deve nascere. In silenzio sono anche i miei pensieri che si addormentano nel tragitto per andare ad Itauna. Quando esco così presto sembra che accompagno per mano l'inizio del giorno, passando dal buio alle prime luci dell'alba, dall'oscurità al sorgere del sole, in una cornice di colori e sfumature. Di fronte a tale bellezza non posso che svegliare quei pensieri pieni di sonno e invitarli a trovare respiro in quella meraviglia di cielo.
 Ecco, comincia così, ogni quindici giorni, il mio appuntamento per andare ad Itauna in APAC (associazione protezione assistenza ai condannati) femminile, per entrare alle 8 del mattino.
Ci arrivo piena di sonno, ma non importa, per me è importante essere là e poi mi sto abituando ad alzarmi così presto, non solo per andare in APAC, ma anche per andare nel CERESP in Belo Horizonte (presidio femminile) o in altri posti, abitiamo così lontani che per forza di cose spostandoci con l'autobus le ore che si impiegano sono molte e quando hai un incontro che inizia presto (vedi alle 8) sai che quel presto sarà un alzata dal letto che inizierà all'alba!....ma si fa, tutto si fa, perché tutto ha la sua importanza.
L'APAC femminile sta diventando per me un ambiente familiare, così come le detenute che fanno parte del regime chiuso e semi aperto, le sto conoscendo sempre più e mi piace stare con loro, per questo non mi pesa quell'alzata mattutina che ha il sapore amaro dei sogni abbandonati sul cuscino, i "sogni" poi li porto con me e li condivido con loro. Nel regime chiuso ho iniziato con una volontaria degli incontri di valorizzazione umana, quando lei non c'è li conduco da sola, ho preso coraggio con il mio portoghese maccheronico, che dopo tutto si fa capire e conduco l'incontro. Tutte insieme sedute attorno ad un tavolo in una libertà che non incontri in un carcere ordinario, questo è veramente bello, niente sbarre, niente manette, niente divise, ma tutte uguali, senza nessuna divisione e differenza.
 Se penso come è diversa l'esperienza nel carcere della Nelson Hungria, rispetto all' APAC.
Due realtà agli antipodi, eppure sono tutte e due prigioni, ma una educa, l'altra punisce ed umilia.
Con le ragazze partiamo da un tema specifico (preparo il lavoro a casa...e a volte improvviso sul momento dinamiche che mi vengono in mente). La cosa bella che sto vivendo con loro è la condivisione di temi che toccano l'anima, l'esistenza, la vita, nei suoi lati bui e meno bui. Sono riflessioni importanti che vengono fuori e alcune, nel raccontare, intrecciano le loro storie fatte di droga, di strada, di abbandoni, di violenza, di prigioni e tante altre cose che nascono dal dolore, ognuna nella sua particolarità. Nell'esperienza che facciamo attraverso le dinamiche, momenti pratici, sperimentiamo con mano il significato delle cose che raccontiamo e le emozioni che ne derivano, tutto contribuisce ad entrare in profondità e a lasciarsi coinvolgere. Importante è lasciare libertà per chi vuole farlo e chi no. Per me sono sempre momenti di "Grazia" dove l'incontro e la relazione con l'Altro è una continua scoperta e testimonianza....l'autobus delle 4.20? e chi se lo ricorda più di fronte alle cose che vivo! Il mio essere qui, la mia esperienza, è il mio essere con l'Altro e per l'Altro è gioia che ripaga ogni fatica, veramente.
Finito l'incontro nel regime chiuso, passo nel regime semi aperto e mi fermo a pranzo con loro. Sta nascendo l'idea di dare qualche lezione di italiano, alcune ragazze hanno curiosità nel capire i testi di canzoni che ascoltano....la Pausini e Tiziano Ferro sono quelli più gettonati!....Nossa! Mi fa sempre piacere quando qualcuno ha curiosità per il mio paese, per la lingua e la cultura, è um troca de sabedoria, uno scambio di saperi, di conoscenze.
Chissà, i prossimi incontri potranno essere lezioni di italiano? vediamo....ma sicuramente proporrò altri autori!
Qualche suggerimento?







sabato 1 novembre 2014

 " Dov'è Lidia?"
"Lidia è uscita dalla prigione la scorsa settimana, avrebbe voluto incontrarti e salutarti".
Lidia finalmente libera.  Tristezza per non averla salutata e forse per non rivederla mai più, felicità perché finalmente è uscita da quel posto e ora può ricominciare da capo e spero tanto che quel ricominciare da capo non sia troppo difficile, pauroso, buio. Ma credo in Lidia, credo nella sua intelligenza e sensibilità e questa mia fiducia la accompagna nelle mie preghiere e nel ricordo che mi è rimasto di lei.
 Lidia l'ho conosciuta al centro di detenzione temporaneo in Belo Horizonte, dove vado a fare visita. Cerco sempre di fermarmi di più con chi vedo che ha voglia di parlare e di ascoltare. Lei mi ascoltava sempre e sempre io ascoltavo lei, con i suoi grandi occhi velati di lacrime dentro le parole. Anima bella e gentile Lidia, con una grande nostalgia del suo bambino e di quel Dio che continuava a cercare nelle sue preghiere, invitandomi a cercarlo con lei. Sì, il mio pensiero la accompagna, così come il mio affetto e gratitudine condiviso in ogni incontro.
 Ogni incontro ti trasforma, prendi sempre qualcosa da qualcuno e qualcuno prende sempre qualcosa da te, è uno scambio di anime, parole, emozioni, pensieri ed è bello quando è uno scambio che "fa bene", che aiuta a crescere e a costruire cose positive, anche in un luogo dove pare che il positivo non possa germogliare tanta è la sofferenza e la vulnerabilità del terreno che lo circonda.
Sapere che avrebbe voluto incontrarmi per salutarmi mi fa piacere. In quel luogo le sentenze si sanno all'ultimo minuto e capita che alla visita successiva non rivedi più chi hai conosciuto o perché liberata o perché spostata in un carcere definitivo, ma Lidia è stata liberata e ora è finalmente a casa. Rimarremo nei nostri ricordi, lei nel mio io nel suo.
Ciao Lidia, cerca di non inciampare nel tuo nuovo cammino e se cadi rialzati con coraggio e fiducia, ricordandoti di quello che hai passato in quella cella e di tutto quel buio che la circondava, que Deus te abençoa (che Dio ti benedica).

martedì 28 ottobre 2014



Siamo alla fine di ottobre, un mese che è stato ricco di impegni e situazioni, di novità e cambiamenti.
Primo fra tutti è stata la vittoria di Dilma Rousseff, rieletta come  presidente del Brasile, questo sarà il suo secondo mandato. Sono contenta di questa scelta, sono contenta della vittoria di Dilma, che per un soffio non è stata battuta dal suo avversario Aècio Neves. Nonostante i vari casi di corruzione, anche, nel PT (partito dos trabalhadores, partito di Dilma e Lula) e delusione per alcune mancate riforme (vedi la riforma agraria), credo nella sincerità di questa donna, nella sua fermezza, nel suo coraggio e credo che veramente pensi al bene di questo paese e del suo popolo, a differenza dalla classe capitalista e d'elite difesa e appoggiata da Aècio Neves. Il Brasile è cresciuto molto con Lula e poi con Dilma, è vero che ci sono ancora tante cose che non vanno, tante contraddizioni visibili, palpabili, ingiuste, ma spero che Dilma possa migliorare e portare avanti un cammino di possibilità e giustizia per tutto il popolo brasiliano, così come era iniziato con Lula e ora con lei.
Forza Dilma, continua a dare speranza a questo Brasile!
Parabens Presidenta!



Il 12 ottobre qui in Brasile è festa da criança, festa dei bambini.
La Pastorale Carceraria per quel giorno, che cadeva di domenica, ha realizzato un incontro fuori dal carcere della Nelson Hungria per i bambini dei detenuti in visita con le mamme e le famiglie.
Insieme ad alcuni volontari abbiamo creato momenti di gioco, socializzazione, pittura, merenda, durante l'attesa per entrare in carcerare. Il sabato e la domenica c'è sempre una fila lunghissima da parte dei familiari e le persone aspettano molto tempo per entrare, causa controlli e permessi da parte degli agenti e il tempo, a volte, diventa insopportabile. Per alleviare questo momento e per creare un clima di festa e di contentezza, in un giorno particolare, come quello della festa da Criança, abbiamo deciso di festeggiare con i bambini e strappare un sorriso in un luogo che di sorrisi non ne dà, come il carcere. Ci siamo messi a giocare con loro, a dipingere i loro volti, a distribuire caramelle e panini a tutti. Alcuni bambini si facevano scrivere sulla guancia o sul braccio: "Papà ti voglio bene", immagino la meraviglia, la sorpresa, la gioia di chi ha ricevuto quel messaggio, perché l'affetto e l'amore non finisce dietro una grata di ferro. E' stato un momento molto bello quello che abbiamo vissuto insieme, noi della pastorale carceraria e i bambini e i familiari dei detenuti, un momento di festa, di sorrisi, di scambi, di chiacchere, nella condivisione di un attesa diversa dal solito.



....chi è quella con il cappello di elefante in testa?
                                   






Il 12 ottobre è stata anche Nossa Senhora Aparecida, padroeira del Brasile. La nostra Chiesa del bairro di Ipe Amarelo si chiama come lei e con una piccola processione abbiamo celebrato questo giorno. In Brasile sono molto devoti a Nossa Senhora ed è molto amata, il santuario in Aparecida a lei dedicato è il più grande santuario mariano del mondo. La storia di Nossa Senhora di Aparecida comincia nel 1717 quando alcuni pescatori incaricati di fornire il pesce per il banchetto del conte don Pedro di Almeida  governatore della provincia di S. Paulo e del Minas Gerais, andarono a pescare in una aerea chiamata porto Itaguaçu, nel fiume Paraiba. Dopo alcuni tentativi falliti, uno dei pescatori trovò nella sua rete una statua della Madonna, ma le mancava la testa. Gettò nuovamente le reti e questa volta vi era la testa della statua. In seguito i pescatori provarono a gettare le reti e queste si riempirono di pesci. Per 15 anni la statua rimase nella casa di uno dei pescatori, dove i vicini si riunivano per pregare il rosario. La devozione cominciò a diffondersi e alcuni fedeli che avevano pregato davanti alla statua, affermarono di aver ricevuto delle grazie. Il culto si diffuse in tutto il Brasile.
                                        Nossa Senhora Aparecida nella Chiesa di Ipe Amarelo



Ottobre mese missionario, mese dove si riflette sul valore della missione, sul suo significato, mese dove si festeggia S. Daniele Comboni (10 ottobre). Anche noi lo abbiamo festeggiato pranzando a casa dei padri Comboniani, insieme come famiglia Comboniana, padri e laici. Il 18 ottobre io, Joao e Lourdes siamo stati invitati in una Comunità del bairro a lui dedicata per parlare della vita del Comboni e del significato che ha per noi la missione. Lasciare tutto per donarsi, per condividere, per incontrare, per camminare insieme, per vivere la fede non con le parole ma con le azioni e la propria vita....uscire e andare nelle periferie del mondo....
Mi viene in mente la frase di don Milani che dice: a che servono le mani pulite se si tengono in tasca. E' bello sporcarsele queste mani, a contatto con la Terra, con la Vita anche se si corre il rischio di ferirsi, ma sono ferite che valgono la pena e che hanno senso e a volte fanno "bene"......"e se vale la pena rischiare, io mi gioco anche l'ultimo frammento di cuore".

banchetto missionario
                                          
....e infine, in questo mese di ottobre c'è stata la partenza di padre Jorge (Giorgio) che dopo 25 anni di Brasile, 6 vissuti in Contagem, ci ha salutato per tornare in Italia. Mancherà a molti questo amico, padre, formatore, uomo. Il suo impegno, la sua esperienza, il suo vivere la missione è stato di grande esempio per tutti, una semente che ha dato buoni frutti e che continuerà a dare. Obrigada.

festa per padre Jorge nella nostra casa assieme alla Comunità di Ipe Amarelo



Ciao padre Jorge!