domenica 30 agosto 2015





...sempre, anche quando hai mille ferite, anche quando sei pieno di cicatrici, anche quando i pensieri pesanti non ti permettono di ascoltarne i battiti, anche quando le paure sono piu' forti dei pensieri gentili, anche quando il buio ti fa sbagliare strada, anche quando non ne hai voglia, anche quando inciampi nei dubbi, anche quando...quando lo sai tu....ma mettici il cuore sempre.
Senza il suo sapore tutto diventa piu' difficile.
Tu mettici il cuore, sempre e disegnalo con le parole e con le azioni...
.....e i giorni saranno piu' leggeri, perche' avranno la sua forma.
E su quel cuore arrampicaci e permetti di far arrampicare anche gli altri, volaci sopra fino a sentire quella tenerezza che ti fa entrare in uno spazio Infinito.

mercoledì 19 agosto 2015

Ieri e' stata una giornata particolare, sono riuscita a chiamare in Italia dal telefono di casa per fare gli auguri ad una coppia di amici che si sposava. Una bella e speciale coppia a cui voglio bene. Pochi minuti per dire " sono con voi anche da lontano....". Ieri mi sono sentita felice pensando a questo matrimomio e alla felicita' che regnava tra gli amici presenti per festeggiare con loro.
E mi sono anche detta " quante cose che mi perdo e che mi son persa facendo sempre scelte contro vento" e ho pensato a tutte quelle cose belle e importanti che sono successe e che si sono intrecciate nel mio cammino e a cui non ho potuto partecipare, perche' lontana o altrove. 
Ma sono scelte e queste scelte le ho sempre portate avanti, rispettando il valore che racchiudevano e il loro fascino di essere contro vento e in direzione contraria......"essere contro vento, solo cosi' e' possibile alzarsi in volo".
Então, ho assaporato lo stesso questa gioia chiudendo gli occhi e pensando alle persone a cui voglio bene.
Giornata particolare, anche, perche' era visita ai padiglioni di lavoro alla penitenziaria NH.
E' sempre speciale quando andiamo li', perche' c'e' un rapporto diretto e prossimo con i detenuti, perche' puoi camminare liberamente nel patio con loro, perche' puoi parlare a tu per tu senza grata che ostacola le parole, perche' anche gli agenti sono piu' permissivi.
Man mano che visiti gli stessi padiglioni di settimana in settimana, di mese in mese, alcune persone inizi a conoscerle un po' di piu', sai gia' che nel padiglione 7 incontrerai A. e F., che nel padiglione 8 ci sara' V. e via di seguito. Entro sempre con il mio quadernino gia' tutto consumato, attenta a verificare se ho portato il libro che mi avevano richiesto, il terço, se ho chiamato la famiglia, ecc.. Perche' quando si da la parola, questa va mantenuta.
Ieri ho incontrato chi gia' conoscevo e ho parlato con alcune persone nuove.
V. sta per uscire dalla prigione in dicembre, dopo 20 anni. E' entrato quando ne aveva 18, ora ne ha quasi 40 anni.
Sara' una bella scommessa ritornare in quel mondo che avevi momentaneamente lasciato, sara' una bella sfida ritornarci cercando di essere una persona migliore, una persona nuova.
E' un nuovo rinascere, una nuova aurora.
Io ci prego sopra perche' possa essere veramente una nuova aurora. Il duro lavoro lo deve fare chi si deve rimettere in cammino, chi esce a piedi nudi, cercando un nuovo paio di scarpe per camminare. Non e' facile, NO, non lo e' affatto, soprattutto quando ritorni in luoghi e contesti dove hai fatto a botte con la vita o dove la vita ha fatto a botte con te.

...ho ammazzato la prima volta a 11 anni, per vendicare un'assalto fatto a mia madre nella sua piccola bottega dentro casa. Mia madre ha ricevuto 3 tiri, fortunatamente e' rimasta in vita, io ero presente.
Da allora ho imparato a sparare e ho continuato a farlo su commissione, per denaro, fino al giorno in cui sono stato preso, avevo 18 anni.
Queste sono storie che ascolti nei padiglioni, pesano nella loro testimonianza, pesano nelle emozioni,  a volte ti manca il respiro tanto sono cariche nei vissuti. Si', sono giornate particolari quando vai a fare visita ne padiglioni, perche' sai che in certi momenti cambia il tuo modo di respirare, a volte sono lunghe apnee che ti tolgono il fiato. Certe storie modificano il tuo respiro.

Poi, per finire la giornata particolare di ieri, alla sera mi sono imbattuta per strada, in una perquisizione della polizia che ha fermato una macchina con due ragazzi.
Gli agenti avevano tranquillamente le pistole in mano, come se sparare fosse una cosa semplice.
E mentre aumentavo il  passo per raggiungere il mio incontro e lasciarmi alle spalle quel posto di blocco, con la preoccupazione di un agguato o una sparatoria (nella prassi), ho pensato agli amici in Italia e a quel  bel matrimonio di una giornata particolare, una giornata con il sapore dolce dell'amore e il sapore amaro delle ferite della vita.











domenica 16 agosto 2015

Ogni tanto Ana Flavia viene a trovarmi nella mia stanza, entra con la sua curiosita' e con le sue bellissime pettinature Afro style che a me piacciono tanto.
Ana e' la mia piccola vicina di casa, molte volte ho scritto di lei in questi mie appunti, e' una delle mie piccole e divertenti gioie quotidiane. La sto vedendo crescere. Quando l'ho conosciuta parlava pochissimo, ed era molto timida, ora e' l'esatto contrario, ora sa creare storie che sanno tuffarsi nella fantasia e creare immagini con le parole. Ci capiamo benissimo io e Ana, anche nel nostro linguaggio sgrammaticato o preso in prestito chissa' dove.....ci siamo sempre capite benissimo!
In realta' mi sono sempre capita benissimo piu' con i bambini che non con gli adulti, i dialoghi con i bambini sono i piu' belli, i piu' spontanei e i piu' sinceri. 
Non ci sono fraintendimenti con i bambini, non ci sono barriere o pregiudizi, si e' spontanei e diretti, con gesti che accompagnano i pensieri e le emozioni. Con gli adulti a volte (non solo a volte) si fa una gran fatica. Troppi pensieri ammassati e ingarbugliati che non permettono quella fluidita' nel capirsi. Troppi pettegolezzi o giudizi. Troppe sovrastrutture per un Ego che tende a dominare e non incontrare. Troppe paranoie....o noie!
Ci perdiamo dietro a paure, egoismi, formalismi, percezioni errate che caricano di pesi la nostra testa.
...e che mal di testa!
Quando poi ti capita di vivere in una cultura diversa dalla tua, tutto ha una fatica in piu', perche' i significati delle cose si vivono con angolature differenti. Quello che e' semplice per te, non e' semplice per l'altro, quello che ovvio per te, non lo e' per l'altro o il contrario...e cosi' via!
Non so perche', con i bambini e' differente, c'e' un linguaggio universale che rende tutto piu' semplice e meno meccanico, meno ingranaggi da mettere a posto.
Sara' per questo che il Signore li amava tanto! 
In ogni caso, per fortuna che c'e' Ana nel mio quotidiano!






BINGOOOOO!!!!


No, non ho vinto alla lotteria! ...tomara!
Ieri sera si e' svolta la tombola di beneficienza per la Casa Comboniana.
Lo scopo era di raccogliere i soldi per comprare delle sedie con il braccio ( quelle tipo universitarie dove puoi scrivere). Mancano e quelle che ci sono sono vecchie e gia' passate.
In realta' per me e' stata una serata lavorativa, dietro al bancone a vendere cachorro quente (hot dog), fejão tropeiro, refrigerante (bibite), mandioca e patata fritta!...ma nonostante cio' avevo la mia cartella sottomano!
E' stata una serata divertente, un' iniziativa popolare che ha coinvolto tutte le Comunita' della nostra parrocchia per aiutare la Casa Comboniana, centro delle pastorali sociali e luogo di incontro di molte attivita' comunitarie. Questo serata mi ha ricordato, un po', le vecchie feste popolari dell'Unita' o di quartiere o parrocchiali (giusto per non essere troppo di parte) quando ancora la gente aveva voglia di fare festa per un bene comune, lontano dalla commercializzazione o dai quei formalismi da vetrina.













Questa e' la gatta che in un certo senso abbiamo adottato. L'abbiamo trovata nel mese di maggio nel nostro giardino e qui e' rimasta, ma ora.......

....la famiglia si e' allargata! Tre cuccioli, fortunatamente solo tre!




foto di gruppo......


                                              .......Espaço Esperança continua


Qualche foto per ricordare che nel bairro di Vila Esperança io e Raylene il venerdi' pomeriggio continuiamo con le attivita' di teatro e lingua italiana (per chi vuole imparare). Siamo in pochi, ma resistiamo. Intanto venerdi' pomeriggio si sono aggregate altre due ragazze, Camilla e Nicole, che vogliono imparare l'italiano...wow!


Sabato scorso nei locali di Espaço Esperança si doveva svolgere la festa Comunitaria del bairro, con balli e musiche sertaneje (musica popolare). Avevano organizzato tutto, quando all'ultimo minuto la festa e' saltata. Nessuna festa. Un tizio del quartiere ha imposto la sua decisione di fare la sua festa, proprio di fronte ai locali di Espaço Esperança....la sua festa! Evidentemente la decisione di quel tizio ha molto valore, domina e obbliga sul resto. Questo per ricordare che, qui, camminiamo su una lastra di ghiaccio, dove prevale la legge del piu' forte, dove prevalgono le regole del bairro, le regole dei capi che comandano il bairro.

...continuiamo!




mercoledì 5 agosto 2015


Bisogna saper leggere quelle trasformazioni che marcano il passaggio da uno stato sociale ad un altro, da un modo di vivere a un altro, da piccolo bullo di quartiere, a leader di una gang del bairro, da skate di legno e maglietta nera dei Ramones (gruppo rock), a moto di grossa cilindrata e scarpe da tennis firmate. Proprio da queste trasformazioni capisci i percorsi di molti giovani del nostro bairro e tra questi anche di quel ragazzino che indossava quella maglietta e che aveva la mia simpatia, proprio perche' mi ricordava la mia adolescenza rockettara.
Sono passaggi e crescite piene di spine e coltelli, su strade pericolanti e completamente in discesa.
Hanno iniziato a scrivere sui muri '' Tudo nosso'' (Tutto nostro). Vvivendoci in questo bairro sai chi sono gli autori e il significato di quelle parole.
Mi sta stretta questa scritta, molto stretta, sapendo anche la spavalderia con cui e' stata firmata. Parliamo di giovani dai 19 ai 22 anni di eta'.
A volte mi viene voglia di andare da quel gruppettino in trasformazione discendente e dire ''Tutto nostra cosa....'' senza paura o peli sulla lingua, mostrando che di loro hanno solo il cervello e che forse bisognerebbe iniziare ad utilizzarlo meglio, perche' sta lavorando male. Ma mi immagino solo di andare a parlarci, perche' so che non lo posso fare e so che e' meglio utilizzare un altro tipo di linguaggio, per aiutare a capire. Per ora il linguaggio a disposizione che riesco a trovare e' il mio lavoro missionario e la mia testimonianza qui, magari cercando alternative con chi non vuole far parte di quelle regole imposte, di quel destino che pare sia a senso unico in certe realta'.
Continuero' si', a salutare il ragazzino della maglietta dei Ramones, continuera' ad avere il mio saluto e il mio sguardo sopra di se', anche quando lo vedro' uscire da un beco (strada stretta) sopra una moto carica di azioni non gloriose e piene di male, tanto male.
Ho un po' l'amaro in bocca, mi immaginavo che potesse continuare a girare su queste strade con il suo simpatico skate e il desiderio di una vita migliore e per questo lo difendevo dai giudizi degli altri, ma ho perso le parole, ho perso nelle mie immaginazioni.


ho perso le parole....come diceva una vecchia canzone di Ligabue