domenica 30 novembre 2014

Un anno!......jà passou!
La mia prima "candelina" in terra brasiliana: 1 dicembre 2013- 1 dicembre 2014.
Un anno di me in questa terra, un anno di me in tante cose, in una camminata fatta rigorosamente a piedi nudi e ancora sarà così. Non ho nessuna intenzione di mettermi ai piedi un paio di scarpe, voglio continuare a camminare lasciando che le cose siano incontrate e conosciute senza barriere, nella loro semplicità e verità. Una verità che forse può apparire dura...o difficile...o tagliente...o anche bella...libera...leggera...una verità che è conosciuta nella sua profondità, nella sua "sacralità", a piedi nudi nella nuda terra. Sì, tante cose sono successe in questo anno, tante le emozioni su una giostra fatta di sali e scendi, di vertigini e contrasti, di lacrime e sorrisi, di domande e...ancora domande.
Ho dato un'occhiata a questi miei "poveri" piedi e sono pronti a continuare il cammino, pronti ad andare avanti! Più si cammina, più si ha consapevolezza del percorso, più si cammina, più cresce il desiderio di scorgere l'orizzonte, più si cammina, più ci si accorge che si sta camminando insieme agli altri, più si cammina, più si incontra la Vita nella sua straordinarietà, in una forma sempre diversa.
Se torno a quel dicembre 2013 mi accorgo di come ero e di come sono oggi....le cose ti cambiano, le emozioni ti segnano, i pensieri, forse, crescono. Tanto lavoro su di me, tanto ancora da fare, tanto ancora da conoscere e tante, ancora, le storie da ascoltare. Missione è partecipazione, condivisione e impegno. Impegno per questa Vita, impegno nell'ascoltarla, preservarla, difenderla,  amarla....missione è soprattutto una scelta di Amore.
Quindi vado avanti, accogliendo le sfide, superando le difficoltà, incontrando i miei punti deboli e i miei punti di forza, in una camminata verso "grandi orizzonti" a piccoli passi.
In questa camminata so che non sono sola, tante le persone che camminano con me....vi invito solo a togliervi le scarpe e di camminare semplicemente a piedi nudi in questa Vita.

" Sto cercando di crescere verso questa possibilità: ogni momento trascorso con un altro riceve un contenuto e un significato, che va oltre il livello quotidiano".


domenica 23 novembre 2014

A volte succede

A volte succede.....

...a volte succede che ti allungano un bigliettino da dietro una grata e ancora prima di aprirlo chiarisci alla giovane donna che te lo ha allungato che non puoi portare via niente con te, niente messaggi, niente che non sia sotto il controllo e l'approvazione delle guardie, ma poi lo leggi e accompagnata dalle sue parole scandisci i nomi dei suoi figli per capire se li pronunci correttamente.
"Prega per loro e per la mia famiglia, prega soltanto".
E io prego con quel pezzo di carta in mano che custodisco nella mia stanza.

...a volte succede di cantare tanti auguri con la gioia nel cuore anche dentro una cella.
Battere forte le mani al ritmo di "Parabens em esta data querida..." e immaginare di avere una torta e una candelina per soffiarci sopra.

...a volte succede di essere felice quando vedi che il piccolo gruppo di catechesi della Nelson Hungria (prigione), di cui fa parte, continua con costanza e che nessuno dei partecipanti ha desistito.
E succede che ti ci affezioni a questo piccolo gruppo e che veramente il martedì ci si aspetta con piacere, tutti noi.

.....a volte succede che fai delle scorciatoie per tagliare il cammino e passi in strade che sarebbe meglio evitare, eppure in quelle strade ti ci senti a tuo agio.

....a volte succede che ti metti a parlare per strada con alcuni bimbi e dopo che gli dici che sei italiana ti chiedono: "come si dice in inglese....".....UAI!!!.....

...a volte succede che ti metti a giocare con alcuni bimbi senza aver bisogno di parole...niente inglese, niente italiano, niente portoghese...perché con i bimbi ci si capisce di più che non con i grandi che cercano di fare i grandi e non ci riescono!!!!

....a volte succede che ti addormenti sull'autobus e la tua testa oscilla come penzoloni da una parte all'altra e allora ti svegli e ti accorgi che anche il tuo vicino di posto si è addormentato e come lui molti altri...tanti altri che si svegliano quando ancora il giorno non è nato, per farsi km di strada per andare a lavorare.

...a volte succede che ci si scontra e non ci si incontra e allora si fa un passo indietro, ma è importante che tutti facciano un passo indietro, perché poi insieme se ne fa uno in avanti! ...quando la gente non si incontra riflette e quando riflette cambia e quando cambia cresce.
"La misura dell'intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario".


....a volte succede che ti piace ascoltare la pioggia mentre ti addormenti e ti sembra una ninna nanna che ti accompagna tra le braccia di Morfeo e prima di crollare definitivamente nell'oblio dell'oscurità, Ringrazi.
 Ringrazi per quegli attimi, quei momenti, quelle situazioni che danno senso al tuo cammino e che ti fanno toccare la VITA in una semplicità straordinaria.


"escreva-me,
escreva-me,
escreva-me,
escreva-me..."
sussurrou o verbo amar nos meus ouvidos
(Alexandre Reis)













domenica 16 novembre 2014


Credo che Dio sia molto di più di come ce lo vengono a raccontare,
molto di più di un libro di teologia, molto di più....
è incarnato nelle persone,
è carne a contatto con la carne del mondo.
....Dio è più grande del nostro cuore, Dio è oltre la notte.



A Te che mi insegni ad entrare nella Vita per la porta sicura dell'Amore.
Concludo questa mia preghiera con le parole di Cora Coralina dopo aver saputo di un altro ragazzo di soli 17 anni ammazzato nelle strade del bairro:
"Desistere...io ho già pensato seriamente riguardo a desistere, ma c'è più cammino nei miei occhi che stanchezza nelle mie gambe, più speranza nei miei passi che tristezza nelle mie spalle, più strada nel mio cuore che paura nella mia testa."

A Te che mi insegni ad entrare nella Vita per la porta sicura dell'Amore......
Obrigada meu Deus.






mercoledì 12 novembre 2014


PARABENS!!!! 

 Tanti auguri alla mia piccola amica e vicina di casa, il 6 novembre Larissa ha compiuto 6 anni e noi abbiamo festeggiato con lei.






Larissa e la sua famiglia: mamma Marli, papà Ausenio, Laisla.
Voglio molto bene a queste piccole bimbe e alla loro famiglia, persone semplici, umili e sincere, sono i nostri vicini di casa, i nostri amici. Quando Laisla (la più piccola) mi vede per strada, grida forte il mio nome per salutarmi: "Emma!"...se in quel momento qualcuno se lo era dimenticato, ecco la voce di Laisla che glielo ricorda!
A volte mi prendo cura di loro e loro si prendono cura di me, con un abbraccio, un sorriso, un camminare per strada mano nella mano. Non c'è niente di più bello che giocare con i bambini, fantasticare, cantare, disegnare, esplorare con loro, il tutto con la massima naturalezza.... e gli abbracci dei bambini sono abbracci sinceri.

Feliz Aniversario meu bem!





martedì 11 novembre 2014

Oggi un piccolo bigliettino che mi è stato donato da parte di un detenuto della NH che conosco, queste le parole:

"Amor: energia vital"
Um motor funciona sem energia?
Não!
A vida não funciona sem amor.
O amor nos dà coragem, dignidade e felicidade.
O amor é energia da alma.
A vida sem amor seria um sol sem luz.
Unimos coração e razão para conquistarmos o bem.
Sejamos fonte de alegria e condutores de amor.
Temos tudo, nada nos falta por que as vezes nos sentimos fracos?
Talvez precisamos transformar os valores materiais em valores espirituais que  são os laços de luz da amor
scritto da E.

(traduzione)
"Amore: energia vitale"
Un motore funziona senza energia?
No!
La vita non funziona senza l'amore.
L'amore ci da coraggio, dignità e felicità.
L'amore è energia dell'anima.
La vita senza l'amore sarebbe un sole senza luce.
Uniamo cuore e ragione per conquistare il bene.
Siamo fonte di allegria e conduttori di amore.
Teniamo tutto, non ci manca niente perché a volte ci sentiamo deboli?
Forse abbiamo bisogno di trasformare i valori materiali in valori spirituali che sono i lacci di luce d'amore.

....chi "converte" chi?....o insieme ci "convertiamo"? perché dietro a quelle sbarre incontro l'uomo e non il suo delitto.
....insieme ci incontriamo, cresciamo, impariamo, insieme siamo testimoni l'uno per l'altro delle meraviglie che siamo, siamo tempio sacro l'uno per l'altro.



Uscire con la luna ancora alta nel cielo circondata da un tappeto di stelle, sentire l'aria fresca che ti scrolla di dosso quel sonno ancora appiccicato tra i capelli e aspettare....aspettare l'autobus delle 4.20 del mattino nel silenzio di un giorno che ancora deve nascere. In silenzio sono anche i miei pensieri che si addormentano nel tragitto per andare ad Itauna. Quando esco così presto sembra che accompagno per mano l'inizio del giorno, passando dal buio alle prime luci dell'alba, dall'oscurità al sorgere del sole, in una cornice di colori e sfumature. Di fronte a tale bellezza non posso che svegliare quei pensieri pieni di sonno e invitarli a trovare respiro in quella meraviglia di cielo.
 Ecco, comincia così, ogni quindici giorni, il mio appuntamento per andare ad Itauna in APAC (associazione protezione assistenza ai condannati) femminile, per entrare alle 8 del mattino.
Ci arrivo piena di sonno, ma non importa, per me è importante essere là e poi mi sto abituando ad alzarmi così presto, non solo per andare in APAC, ma anche per andare nel CERESP in Belo Horizonte (presidio femminile) o in altri posti, abitiamo così lontani che per forza di cose spostandoci con l'autobus le ore che si impiegano sono molte e quando hai un incontro che inizia presto (vedi alle 8) sai che quel presto sarà un alzata dal letto che inizierà all'alba!....ma si fa, tutto si fa, perché tutto ha la sua importanza.
L'APAC femminile sta diventando per me un ambiente familiare, così come le detenute che fanno parte del regime chiuso e semi aperto, le sto conoscendo sempre più e mi piace stare con loro, per questo non mi pesa quell'alzata mattutina che ha il sapore amaro dei sogni abbandonati sul cuscino, i "sogni" poi li porto con me e li condivido con loro. Nel regime chiuso ho iniziato con una volontaria degli incontri di valorizzazione umana, quando lei non c'è li conduco da sola, ho preso coraggio con il mio portoghese maccheronico, che dopo tutto si fa capire e conduco l'incontro. Tutte insieme sedute attorno ad un tavolo in una libertà che non incontri in un carcere ordinario, questo è veramente bello, niente sbarre, niente manette, niente divise, ma tutte uguali, senza nessuna divisione e differenza.
 Se penso come è diversa l'esperienza nel carcere della Nelson Hungria, rispetto all' APAC.
Due realtà agli antipodi, eppure sono tutte e due prigioni, ma una educa, l'altra punisce ed umilia.
Con le ragazze partiamo da un tema specifico (preparo il lavoro a casa...e a volte improvviso sul momento dinamiche che mi vengono in mente). La cosa bella che sto vivendo con loro è la condivisione di temi che toccano l'anima, l'esistenza, la vita, nei suoi lati bui e meno bui. Sono riflessioni importanti che vengono fuori e alcune, nel raccontare, intrecciano le loro storie fatte di droga, di strada, di abbandoni, di violenza, di prigioni e tante altre cose che nascono dal dolore, ognuna nella sua particolarità. Nell'esperienza che facciamo attraverso le dinamiche, momenti pratici, sperimentiamo con mano il significato delle cose che raccontiamo e le emozioni che ne derivano, tutto contribuisce ad entrare in profondità e a lasciarsi coinvolgere. Importante è lasciare libertà per chi vuole farlo e chi no. Per me sono sempre momenti di "Grazia" dove l'incontro e la relazione con l'Altro è una continua scoperta e testimonianza....l'autobus delle 4.20? e chi se lo ricorda più di fronte alle cose che vivo! Il mio essere qui, la mia esperienza, è il mio essere con l'Altro e per l'Altro è gioia che ripaga ogni fatica, veramente.
Finito l'incontro nel regime chiuso, passo nel regime semi aperto e mi fermo a pranzo con loro. Sta nascendo l'idea di dare qualche lezione di italiano, alcune ragazze hanno curiosità nel capire i testi di canzoni che ascoltano....la Pausini e Tiziano Ferro sono quelli più gettonati!....Nossa! Mi fa sempre piacere quando qualcuno ha curiosità per il mio paese, per la lingua e la cultura, è um troca de sabedoria, uno scambio di saperi, di conoscenze.
Chissà, i prossimi incontri potranno essere lezioni di italiano? vediamo....ma sicuramente proporrò altri autori!
Qualche suggerimento?







sabato 1 novembre 2014

 " Dov'è Lidia?"
"Lidia è uscita dalla prigione la scorsa settimana, avrebbe voluto incontrarti e salutarti".
Lidia finalmente libera.  Tristezza per non averla salutata e forse per non rivederla mai più, felicità perché finalmente è uscita da quel posto e ora può ricominciare da capo e spero tanto che quel ricominciare da capo non sia troppo difficile, pauroso, buio. Ma credo in Lidia, credo nella sua intelligenza e sensibilità e questa mia fiducia la accompagna nelle mie preghiere e nel ricordo che mi è rimasto di lei.
 Lidia l'ho conosciuta al centro di detenzione temporaneo in Belo Horizonte, dove vado a fare visita. Cerco sempre di fermarmi di più con chi vedo che ha voglia di parlare e di ascoltare. Lei mi ascoltava sempre e sempre io ascoltavo lei, con i suoi grandi occhi velati di lacrime dentro le parole. Anima bella e gentile Lidia, con una grande nostalgia del suo bambino e di quel Dio che continuava a cercare nelle sue preghiere, invitandomi a cercarlo con lei. Sì, il mio pensiero la accompagna, così come il mio affetto e gratitudine condiviso in ogni incontro.
 Ogni incontro ti trasforma, prendi sempre qualcosa da qualcuno e qualcuno prende sempre qualcosa da te, è uno scambio di anime, parole, emozioni, pensieri ed è bello quando è uno scambio che "fa bene", che aiuta a crescere e a costruire cose positive, anche in un luogo dove pare che il positivo non possa germogliare tanta è la sofferenza e la vulnerabilità del terreno che lo circonda.
Sapere che avrebbe voluto incontrarmi per salutarmi mi fa piacere. In quel luogo le sentenze si sanno all'ultimo minuto e capita che alla visita successiva non rivedi più chi hai conosciuto o perché liberata o perché spostata in un carcere definitivo, ma Lidia è stata liberata e ora è finalmente a casa. Rimarremo nei nostri ricordi, lei nel mio io nel suo.
Ciao Lidia, cerca di non inciampare nel tuo nuovo cammino e se cadi rialzati con coraggio e fiducia, ricordandoti di quello che hai passato in quella cella e di tutto quel buio che la circondava, que Deus te abençoa (che Dio ti benedica).