giovedì 29 maggio 2014

 Gli incontri sono spazi di possibilità e promesse, quando non sono superficiali. Benedico quegli incontri che aggiungono spazio al mio cammino, che aggiungono terra per camminare.
Questa è una piccola riflessione nata in un momento di pausa, in un momento dove si scala la montagna dei pensieri, per arrivare ad avere una visuale diversa. La missione ti aiuta ad allargare l'orizzonte, a salire in cima e a imparare a guardare le cose dall'alto. Faticoso, certo, stancante, certo, ma liberatorio e profondo.
Salire, vedere e poi scendere, ma con occhi diversi, con pensieri diversi...e scriverli...dentro di te, su un foglio, in una chiaccherata. Se prima mi era difficile salire su quella montagna, se prima preferivo la sicurezza della pianura, ora sento il bisogno di scalare, di arrampicarmi e di imparare a vedere, con curiosità, con desiderio, con coraggio. Non importa se si parte con pensieri ingarbugliati, il cammino si apre camminando, così come il filo della matassa si srotola strada facendo, ma salendo in cima. Sono tanti i momenti di confronto qua, con se stessi, in comunità, nei momenti di formazione e nelle chiacchere, ma tutto ti aiuta a scalare quella montagna. Ogni giorno prima che i miei piedi nudi poggiano a terra, rivedo la motivazione del mio essere qua, del mio essere in missione. Preparo il mio cuore, la mia testa e i miei piedi...e si inizia.
Perchè è proprio rivedere la motivazione che ti porta a continuare. Nelle nostre pastorali, nei nostri "lavori", nei nostri momenti di vita, incontriamo persone fragili, persone ferite, persone con grandi solitudini e storie pesanti, a volte ti senti piccola e inutile, a volte ti rendi conto che non puoi riempire quei vuoti e ti chiedi che cosa puoi fare e ti chiedi se sei capace di fare e...e la montagna dei pensieri comincia ad ingrandirsi, a creare una vetta che ti pare irraggiungibile. Ma quando impari a non aver paura di salire in cima, quando tieni fede a quella spiritualità che è motore della tua anima, ti metti in cammino e sali. Non importa quante cose fai, non importano i numeri, non importa costruire "grandi opere", importa amare, importa saper abbracciare, importa saper accogliere, perchè ogni giorno Dio mi domanda se sto amando e io con LUI.
Benedico quegli incontri che aggiungono spazio al mio cammino, che aggiungono terra per camminare e che mi aiutano ad imparare ad amare.

martedì 27 maggio 2014

Fabi Silvestri Gazzè - Life Is Sweet

Bella questa canzone che mi è stata "regalata" qui sul network.
La regalo anche a voi.
...e il continuare non è solo la mia scelta, è la mia sola rivolta possibile.
...perchè l'ultimo che passa vale come il primo.


lunedì 26 maggio 2014

Ci stiamo preparando all'arrivo della copa do mundo...dei mondiali. Qui in Brasile, in televisione, è un continuo susseguirsi di pubblicità su questo evento, dove le varie coca-cola, cerveja, banche, ecc... stanno sponsorizzando il tutto, dall'alto delle loro finanze. UAI (per citare un espressione tipica mineira, qua lo si usa come intercalare e si scrive proprio così: UAI) deve essere tutto perfetto, tutto a posto, tutto in ordine, ma non per i brasiliani, ma per il grande calcio, per l'arrivo dei turisti, per le telecamere dei mass media di tutto il mondo. Peccato che non è e non sarà tutto perfetto e ne deve esserlo e se lo deve essere, lo deve essere per chi ci vive in questo paese e non per far felice i grandi affaristi del circuito calcistico e sponsor di seguito. Non voglio aprire un dibattito del tipo: copa sim, copa não, credo che se ne stia già parlando tanto e bene o male ognuno ha la sua opinione (...dico solo che la maggior parte dei brasiliani che ho "intervistato" sopra questo evento è assolutamente contrario). Ma se posso esprimere la mia piccola opinione, quella che nasce dalla quotidianità che sto vivendo, incontrando e respirando, posso semplicemente dire che questo non è un paese da coppa o meglio lo sarebbe se prima si prendesse cura dei suoi abitanti, se prima curasse le ferite che nascono dalle contraddizioni esistenti, se prima eliminasse le differenze sociali, economiche, che portano a dislivelli di vita molto forti. Si stanno costruendo e valorizzando strade, stadi, aeroporti, hotel, zone turistiche per chi sta arrivando, ma non si stanno mettendo a posto, ne lo si è fatto in passato, per chi per strada ci va tutti giorni, prendendo un autobus (pessimo e malandato) alle 5 o 6 del mattino, percorrendo strade poco asfaltate, pericolose e piene di buche. Ho iniziato andarci anch'io su quelle strade ed è un continuo saltare sull'autobus tra una buca e l'altra, tra un asfalto fatto a zig zag e un incrociare le dita affinché i freni del mezzo su cui ti trovi funzionino. Ci sono poi ospedali o posti di salute dove mancano medici o le strutture sono poco attrezzate, dove se hai la disponibilità economica trovi tutto pronto e in fretta, se non ce l'hai corri il rischio di tornartene a casa peggio di prima. In questo periodo si stanno susseguendo, in Brasile, una serie di scioperi dai professori, agli agenti sanitari, agli autisti, ecc...tutti chiedono la revisione del contratto e l'aumento salariale. Di fronte ai milioni di soldi spesi e utilizzati per i mondiali è chiaro che una "piccola" contestazione la fai, anche perché sono per la maggior parte soldi pubblici, soldi dei cittadini che si stanno utilizzando per le grandi opere. Ma scusate, c'è prima da sistemare un ospedale, prima da sistemare delle infrastrutture pubbliche che vengono utilizzate ogni giorno, c'è prima una scuola da mettere in regola, prima degli stipendi da visionare.....ci sono prima tante cose da rivedere che non costruire uno stadio dove ci va chi ci può!!! Ecco è questo che mette tutto in discussione e fa riflettere, prima il bene pubblico! Altra cosa che sta nascendo per la coppa, sono gruppi di polizia speciali creati per la difesa e l'ordine pubblico. Questa sera sul giornale locale di BH è stato presentato un corpo di polizia dedito a questo evento. Mi preoccupa un pò la cosa, perché la polizia fa pulizia a modo suo e molto spesso lontano dai riflettori. Altro problema che può sorgere è legato allo sfruttamento sessuale e alla prostituzione. Molti stranieri metteranno piede in questo paese, portandosi dietro la mentalità che qui è tutto facile, le persone sono "facili", vendibili e che si possono comprare facendo leva sulla loro condizione di vulnerabilità, fragilità. Sfruttamento sessuale, pedofilia, prostituzione per pochi soldi, anche questo arriverà o può arrivare con la coppa!
Si, ci sono tante cose da sistemare prima....e chi dice che i mondiali porteranno soldi, bè occhio alla corruzione e a chi è già pronto a sistemarsi le tasche. I manifestanti stanno già dichiarando che sarà un autunno caldo (qui siamo in autunno) e che non smetteranno di scendere in piazza, anche durante le giornate di grande calcio, molti addirittura non tiferanno per il proprio paese. Oggi ho letto che il Brasile tra i 150 paesi analizzati dall'Unesco sulla situazione di analfabetismo, si trova all' 8 posto, OTTAVO!!!!
 Il Minas Gerais è lo stato del sudest con il maggior numero di analfabeti tra la popolazione. Non mi stupisce vedendo dove abito, non mi stupisce sapendo che la mia vicina di casa non sa ne leggere, ne scrivere così come tante altre persone qui nel bairro, no non mi stupisce tutto ciò! Ma c'è la coppa del mondo che sta arrivando, la coppa con i suoi fanti e i suoi re, non importa per la coppa se non sai leggere, ne scrivere, non importa se stai in piedi in un ospedale perché non c'è il letto, non importa se il tuo stipendio è basso, se ti alzi alle 5 o 4 del mattino per andare a lavorare e prendere pochi spicci, no non importa, importa che ti metti a gridare quando sarà goal, quel benedetto goal che vale più di una vita.

.....alla fine saremo tutti davanti al televisore!!!

domenica 25 maggio 2014

Voci che cantano, chitarre che suonano, mani che seguono il ritmo, applausi, allegria, padre che scende dall'altare e si avvicina alla gente per l'omelia...è domenica.
La maggior parte delle messe sono così, sono partecipate, sono vivaci, sono attive, si percepisce una certa energia e soprattutto c'è coinvolgimento. I canti, poi, hanno un significato particolare, sono legati alla realtà della vita, ai fatti della vita: caminhando e cantando...sem parar, sem desistir da luta, sem perder de vista a utopia do Reino, utopia possível so' através do Amor, celebrando no canto as conquistas e a presença solidária do Deus da Vida.
La messa di oggi era in una piccola città in festa, che celebrava la patrona del paese, una cittadina non lontano da Contagem, di nome Esmeralda. Mi sono unita al gruppo delle coordinatrici della Pastoral da Criança che stanno cercando di attivare e far rinascere questa Pastorale in una piccola parrocchia. La Pastoral da Criança segue le famiglie, le mamme, le gestanti, i bimbi dai 0 ai 6 anni, soprattutto in situazioni di vulnerabilità ed ha un valore molto importante qui in Brasile. Ci sono aree in cui la Pastorale nasce, prova a camminare, ma poi lentamente si spegne, perchè il lavoro portato avanti dai volontari viene meno. Occorre incentivare, sollecitare e cercare nuovi leader di Comunità che desiderano essere coinvolti. Tutto si basa sul lavoro dei volontari, sull'impegno delle persone e del loro coinvolgimento, propagatori di idee, di cambiamento e di soluzioni. E' un lavoro di rete, di protagonismo attivo.
Andare, incontrare, incentivare, mette in moto tutto questo... e non importa se ti sei svegliata alle 6 del mattino anche di domenica, non importa se hai ancora un pò di sonno tra i capelli, importa credere nel lavoro che fai, essere insieme agli altri, per gli altri, con gli altri.
Amen!


                                          banchetto Pastoral da Criança
                                   
                                      





                                          lavoretti con la carta per i bimbi
                                         



                                         costruzione di girandole

                                          festa del paese
                                         




                                         passaggio della processione tra le vie del paese  
                                     
                                   
                                       




                                         ....si mangia....
                                       
                                          momento interculturale...piedi diversi che si incontrano!















venerdì 23 maggio 2014

Pensierino

Se di giorno alzi lo sguardo al cielo, lo vedi pieno di aquiloni. Un cielo che sembra dipinto di coriandoli colorati che volano alto, fino a raggiungere le nuvole, danzano nell'aria, legati alla terra da un sottile filo bianco. E' il passatempo principale qui dei ragazzi, quasi tutti hanno un aquilone e per la maggior parte costruito manualmente. In questi giorni di sole e di vento fanno a gara per vedere quale aquilone vola più in alto. A volte, mentre cammino, mi fermo apposta per vedere chi vince, cercando di non inciampare su quel filo bianco che unisce cielo e terra. E' una bella poesia, un piccolo ritaglio di pensieri soavi e gentili, di leggerezza e armonia. Tutti con il muso in alto, affascinati dalla forza del vento e dalla capacità di tenergli testa. La delusione arriva quando l'aquilone inciampa sui fili elettrici dei pali delle luce o sopra qualche albero e lì finisce la sua corsa, perché imprendibile. Anche sopra il nostro albero di casa si trova lo "scheletro" di qualche aquilone. Aquilone qui si chiama papagaio (o pipa), me lo ha insegnato la mia piccola vicina di casa Anaflavia, puntando il dito al cielo e gridando: "papagaio" . Io e Anaflavia rimaniamo incantate dal volo di queste strane "creature" volanti, non hanno le piume, non hanno le ali, eppure raggiungono il cielo fino a quasi scomparire, tanto volano alto. Mi sono così abituata a questi aquiloni che il non vederli fa sembrare il cielo un pò vuoto e poi io e Anaflavia abbiamo bisogno della poesia che ci regalano, per prendere spunto e inventare tante storie fantastiche, saliamo su in alto con loro, ci appoggiamo ad una nuvola e iniziamo a raccontare.

giovedì 22 maggio 2014


Uma pequena pausa:

In agenda:

Corso sulla mediazione dei conflitti???...Yes, I do!...Sim, eu faço!
8 incontri per un mini corso (gratuito) sulla mediazione dei conflitti, le tematiche sono: comunicazione non violenta e cultura della pace, cittadinanza e diritti umani, articolazione comunitaria, mediazione comunitaria.
Partecipo come volontaria della Casa Comboniana. Il programma mediazioni dei conflitti è inserito nella segreteria di Stato di difesa sociale del Minas Gerais, per mezzo della coordinazione speciale di prevenzione alla criminalità. E' una politica pubblica territoriale e comunitaria che ha per oggetto il promuovere mezzi pacifici di amministrazione dei conflitti a livello interpersonale, comunitario, istituzionale, per evitare che questi si trasformino in situazioni di violenza e criminalità. 
...ammappate...direte voi! Tranquilli, è un piccolo corso di formazione per chi lavora in contesti simili, qua per ogni cosa c'è un corso, una formazione, una serie di incontri, riunioni. Da una parte tutto questo lo trovo estremamente utile e interessante, con una dinamica per le questioni sociali, viva e coinvolgente, dall'altra c'è da mettere in discussione lo spessore dei corsi, a volte deboli, a volte brevi, a volte poco approfonditi. Ma mai generalizzare, dipende dai corsi e in ogni caso viva le iniziative e il parteciparvi.
Il mio portoghese...no problem...mi butto!! 


mercoledì 21 maggio 2014

Teatri di vita

E' stato bello l'incontro di martedì del gruppo Testemunhas da Esperança. E' venuto Reginaldo un signore di 50 anni che per anni ha vissuto per strada, con problemi di alcool e droga. Reginaldo dimostra molto di più dell'età che ha, ha un corpo consumato dalla vita e un viso pieno di rughe. Ogni ruga racconta un ricordo difficile, di dolore, solcato sulla pelle, come un tatuaggio. Ci ha parlato di sé e della sua esperienza attraverso il teatro, ha messo in scena per noi un parte della sua vita, quella buia, oscura, piena di lance che trafiggono il petto. E' stata forte la sua rappresentazione e quelle "lance" hanno toccato il cuore, facendoci "sanguinare" un pò tutti: chi ha visto il riflesso di se stesso, chi di un familiare, chi come me, lo sta incontrando nei racconti delle persone e nelle scene di vita per la strada. Poi ha parlato Osmarina, madre di un figlio che sta uscendo dalla droga. In lei la lancia del passato ha fatto sanguinare un pò di più e ha raccontato. Osmarina ha vissuto per strada con figli e marito, trafficante, drogato, violento, ricercato, morto con tredici colpi di pistola, un esecuzione in piena regola. Mai avrei immaginato il suo trascorso, lei così allegra, socievole e sempre pronta a parlare. C'è un mondo dietro ad ogni persona che nemmeno immaginiamo. Ognuno ha le sue lance e le sue ferite, ognuno le sue reliquie del passato che si porta dietro. Sono storie importanti che sto ascoltando e conoscendo, storie che aiutano a saper guardare in profondità lo spessore della vita, a saperla rispettare anche nei suoi lati oscuri. Ben vengano questi piedi nudi, privi di scarpe, via i calzari, via tutto ciò che non ci permette il contatto nudo con la terra, con la vita, con le sue storie, con le persone, per camminare con delicatezza senza far male, senza portare peso, senza aver paura di inciampare o danneggiare, coi nostri passi,  quelle reliquie "sacre" che appartengono a chi incontriamo.

......il teatro è stato protagonista anche in un altro momento...

Oggi pomeriggio messa di Pasqua alla Nelson Hungria (carcere), terminata con una rappresentazione teatrale da parte di alcuni detenuti. Fa sempre un pò effetto partecipare alla messa nel carcere. Ti trovi davanti a tanti detenuti, con la loro divisa rossa, liberi da grate e sbarre di ferro, in luogo diverso dalla propria cella, senza mani e piedi legati, ci si siede accanto, vicini, si condivide, si canta, anche se il tutto è controllato da poliziotti incappucciati e con tanto di fucile in mano, pronti a sparare se succede qualcosa.
In carcere sta nascendo un piccolo gruppo di teatro seguito da alcuni professori che danno lezione.
La performance che hanno messo in scena è stata veramente bella, piccola, semplice, ma carica di emozioni: gli attori che erano agitati (timidezza da palcoscenico), noi pubblico (detenuti e gruppo della pastorale carceraria) in "religioso" silenzio e attenzione. Il tema era sulla Pasqua, sul significato della Resurrezione e della Rinascita. Una croce grande, di legno, sul palco. Significativo in un contesto simile.
Durante i ringraziamenti da parte del gruppo di teatro, un detenuto ha parlato di un compagno, apprezzandolo per il suo sforzo e impegno nel lavoro svolto, nonostante avesse da pochi giorni perso il padre, lui commosso si è messo a piangere. Tanta tenerezza dentro una divisa rossa. Tante le emozioni ricevute e provate oggi......e ieri con il gruppo Testemunhas da Esperança, posso solo dire: Obrigada meu Deus.

Lunedì è finito il corso di lingua portoghese per stranieri all'UFMG (Università Federale del Minas Gerais), può sembrare strano...mi può sembrare strano... ma sono passata al livello successivo, ora posso iscrivermi a intermediario 2. Nossa!!...daje che jefamo!

domenica 18 maggio 2014


MADE IN NATURA:





                                          Padre Jorge alle prese con il biomagnetismo!!!








Come casa Comboniana "Justiça e Paz" abbiamo partecipato ad un incontro sulle medicine naturali, presso i locali della diocesi di Belo Horizonte.  Bella questa iniziativa di far conoscere e sponsorizzare un'alternativa ai medicamenti chimici, per una visione olistica del benessere dell'individuo in una chiave completamente naturale e sana! Qui in Brasile si sta puntando molto su questo tipo di medicina alternativa, che nulla ha a che fare con modi "New Age" o commerciali, ma parte dalla saggezza delle culture indigene e popolari sulla conoscenza di piante medicinali a carattere terapeutico, unite a tecniche di cura del corpo come biomagnetismo, massaggi, tecniche di rilassamento. La casa Comboniana offre questo tipo di risorse, in particolare:  fitoterapia, reiki, biomagnetismo, massoterapia. La cosa bella è che non sono per niente costose (a differenza di alcuni paesi in Europa) e gratuite per chi ha difficoltà economiche, generalmente si chiede un piccolo contributo ad offerta libera e chi non può è gratis. L'obiettivo è di far star bene le persone.
Ci sono persone, qui, che prendono medicine senza sapere come prenderle e perchè prenderle, rischiando di aggravarsi e diventando dipendenti, così come ci sono persone che non sanno spiegare i loro malesseri al medico rischiando di assumere farmaci non idonei, magari su situazioni semplici. Gli antidepressivi poi, vanno a go-go!!! In questo mondo si  punta sempre di più ad anestetizzare il dolore, a reprimere il sintomo, senza arrivare alla causa, a dividere corpo, emozioni, testa, cercando rimedi su tutto e incrementando il commercio delle grandi multinazionali farmaceutiche, più interessate al profitto che al bene collettivo. Molte malattie sono psicosomatiche, le nostre emozioni lasciano molte tracce sul nostro corpo e molto spesso lo lavorano questo nostro corpo o forse sarebbe meglio dire, lo divorano! Think positive, unito ad una bella tisana made in natura, è già un primo passo per iniziare a prendersi cura....mi è venuta la rima.

Qui in Brasile tra le varie pastorali sociali, c'è anche quella sulla salute (Pastoral da Saude), un modo per coscientizzare a prendersi cura di se stessi, del proprio corpo, in una visione olistica e salutare. Bem-vinda!




Oggi incontro Cebi:

                                          C'è anche il mio piede....
                             
                                          La Parola unita alla vita
                               

Come ogni terza domenica del mese c'è l'incontro del Cebi in Nova Contagem.
Nella mia riflessione condivisa e proposta al gruppo: Jesus para nos quanto é uma lei e quanto um caminho para libertação. Compartilhamos!



....e dopo il Cebi dove si va a pranzo.....


 Pranzo per la festa dei contribuenti della cesta basica: 


                                         "Unione fra amici in favore dei più bisognosi"





                                     Ceste basiche raccolte in favore delle famiglie più bisognose

C'è un gruppo di persone, in Contagem, che ogni mese fornisce le ceste basiche per le famiglie più indigenti e bisognose di Nova Contagem. Sono persone semplici, amici tra loro, lavoratori che si preoccupano di dare una mano a chi sta peggio. Le ceste basiche consistono in alimenti contenenti: riso, zucchero, fagioli, farina, olio, caffè, pasta, biscotti, carta igienica. E' un gesto di collaborazione, un gesto di impegno e solidarietà tra persone. Chi ha, aiuta chi ha di meno, chi può, aiuta chi è in difficoltà. E' quell'azione che parte dal basso, dal popolo, dalle persone, senza aspettare gli aiuti "dall'alto", senza indugiare o delegare. Ci si organizza, si fa!
Oggi era un giorno di festa, un giorno dove ci si incontrava per l'occasione e si mangiava insieme. Bel clima di festa in stile brasileiro: musica, canzoni, cibo e cerveja......oggi è domenica!


mercoledì 14 maggio 2014

Tempo Perdido - Legião Urbana - Legendado



La canzone che sto ascoltando di più in questo periodo.....




....e sotto un bel messaggio di don Luigi Ciotti:

"Vi auguro di essere eretici perché eresia dal greco significa scelta. Eretico è la persona che sceglie. L’eretico è colui che più della verità ama la ricerca della verità. L’eresia dei fatti prima di quella delle parole. L’eresia che sta nell’etica prima che nei discorsi. L’eresia della coerenza, del coraggio, della gratuità, della responsabilità, dell’impegno. Oggi è eretico chi mette la propria libertà al servizio degli altri, chi impegna la propria libertà per chi ancora libero non è. Eretico è colui che non si accontenta dei saperi di seconda mano, chi studia chi approfondisce chi si mette in gioco in quello che fa chi crede che solo nel “noi” l’”io” possa trovare una realizzazione. Chi si ribella al sonno delle coscienze, chi non si rassegna alle ingiustizie, chi non pensa che la povertà sia una fatalità. Chi non cede alla tentazione del cinismo e dell’indifferenza che sono le malattie spirituali della nostra epoca."

Ogni cosa può aiutarci a riflettere e può essere uno strumento utile nel nostro cammino: una frase, un testo, una parola, una canzone, un gesto, un incontro, una risata, un immagine. Può essere balsamo per le nostre ferite, può essere sollievo e leggerezza per i nostri pensieri.

martedì 13 maggio 2014

Questa mattina ci siamo svegliati con una sorpresa non molto gradita. Hanno imbrattato il mura della nostra casa. Una scritta non comprensibile e di dubbia interpretazione. Deve essere successo sicuramente di notte, perchè fino a ieri non c'era. Perchè? Non lo sappiamo e la cosa non ci piace per niente e ci mette un pò in allerta. Ci sono dei codici nelle scritte sui muri, che servono da messaggio a chi li legge e ovviamente comprensibili solo per chi li conosce. Per es. la scritta 4.20 è un segnale di smercio di droga in quella zona, il numero è un nome in codice per la Marjuana, qui chiamata Maconha, ed è diventato una specie di orario universale per chi fa uso di droga. C'è ne sono tante di scritte 4.20 qua nel bairro, una proprio vicino a casa nostra e la curiosità per quel numero, mi ha portato a capirne il significato. E' un codice. Può essere che stanno marcando il territorio, gruppi di bande diverse, per segnalare i limiti di appartenenza, i confini, questo può essere un motivo di quella scritta sul nostro muro, oppure, un dispetto nei nostri confronti, ma ci pare strano. E' anche vero che nel mese di novembre, prima che io arrivassi, sono entrati dei ladri nella nostra casa, mettendo a soqquadro ogni cosa, con una scritta sul muro: "ritorneremo".
 Non è più accaduto tutto ciò, anche perchè la cosa non è stata gradita da molte persone qui nel bairro e il bairro ha le sue "leggi".  Vivere qui ti porta a conoscere un "universo" di regole e significati che devono essere rispettati e forzatamente accettati, anche se non condivisi, in caso contrario il rischio è grande. Alcune settimane fa hanno ammazzato una ragazza di 15 perchè parlava troppo, così è stato detto nelle chiacchere di un pranzo domenicale a casa di persone. "Perchè parlava troppo", possibile?. Si purtroppo lo è! Grande è l'amarezza e la complessità di convivere con questi fatti.
 Perchè la gente non prende posizione di fronte a tutte queste violenze? Perchè accettare impassibili tutto ciò? Classiche domande che mi son fatta tante volte, la risposta è sempre quella: perchè si ha paura. Le persone hanno paura e preferiscono non intromettersi. Perchè? perchè il rischio è grande, tutti lo sanno. Anche noi.
Io lo so che quando saluto la gente, sicuramente tra chi saluto c'è anche chi gestisce qualche traffico, sicuramente....a volte mi viene la pelle d'oca se ci penso. Quello che noi possiamo fare è continuare a trasmettere con la nostra testimonianza, con la nostra vita, una cultura della giustizia e del farsi prossimo.
 Il cambiamento nasce dall'interno, dalla presenza, dalla sincerità dei gesti e delle parole, dal continuare ad "esserci" anche in un territorio difficile e complicato, dove nessuno vorrebbe stare. Sono tante le periferie del mondo fatte così, sono brutte, sono violente, sono tristi, sono dure, sono sporche, sono "buie", sono rigettate ai margini di tutto e allora quell'esserci ha un significato e vale più di tante parole o di slogan gridati da lontano.

sabato 10 maggio 2014

Vi ricordate il corso di pittura su panno (post del 29 aprile)....sta iniziando a camminare, a piccoli passi. Qualcosa si sta muovendo, qualche piccola partecipazione comincia ad esserci.
La cosa bella è vedere una signora di 70 anni che ha voglia di imparare, si è presa il suo panno e si è seduta con noi. Semplicità, curiosità, determinazione, intraprendenza, partecipazione, il tutto dentro una scatola di pennelli e colori. Continuiamo.