venerdì 3 ottobre 2014

Ci sono sorrisi che esulano i linguaggi di circostanza, le formalità e tutte quelle situazioni lontane dal cuore, sorrisi che rivelano la spontaneità dei gesti, la semplicità della vita e come su questa ci si aggrappi fino all'ultimo...fino all'ultimo sincero sorriso.
Dona Preta (Maria) ha il dono di regalare questi sorrisi. Ha una parte del corpo immobilizzata, non riesce a parlare e uno stupido tumore che le sta facendo perdere i capelli. Ma sorride, sorride sempre  e ha una risata che sa contagiare chi le sta vicino e io amo questo tipo di contagio.
 Ogni tanto partecipa al circolo biblico del venerdì sera di dona Zita, piccolo gruppetto di persone che si riunisce di casa in casa per condividere la vita attraverso la Parola.
 Lei non parla, ascolta e sorride o meglio i suoi sorrisi sono le sue parole.
Il gruppetto del venerdì è composto da poche persone, dona Zita e il signor Dionisio, giovani e allegri settantenni, il signor Dioniso, poi, è tornato sui banchi di scuola, frequenta la scuola serale del bairro, Francisco che a causa di un incidente non può più lavorare e riceve una pensione di invalidità, Aparecida che vive sola e senza figli e dona Preta.
Piccolo gruppetto di straordinaria e semplice umanità.
Ed è in questa semplicità che si cerca di trasformare questa Parola in carne, in Vita nel quotidiano, con le sue difficoltà e sfide, grosse sfide, la salute, la precarietà, la solitudine....ognuno con il suo peso e la sua storia. Mi piace condividere con loro riflessioni e momenti in cui si semina domande, senza per forza ottenere risposte, quelle le si incontrano strada facendo e se non ora, mentre si cammina nel proprio percorso, nella propria esperienza. Questo è molto vero per me, se prima cercavo sempre una risposta immediata, ora mi accorgo che non sempre quella che diamo subito è azzeccata, a volte la si "incontra" in un altro tempo o in un determinato momento. Tutto fa parte di quella pazienza che serve nel saper aspettare, valutare e cambiare, appunto, le risposte.
Nelle nostre riflessioni usiamo esempi di vita concreta, quella che ci scorre tra le mani e ci impolvera i piedi e che lascia impronte sopra il nostro corpo. L'astratto, le "grandi" parole, i discorsi filosofici e accademici, non fanno parte di questo luogo, tutto parte dal basso, dal concreto, dalla realtà nella quale viviamo, realtà del bairro e dei suoi abitanti. La cosa divertente in questo gruppetto, che mi piace frequentare, è che a volte si raccontano storie che narrano momenti bizzarri e particolari e allora ecco la risata di Dona Preta, ecco quel contagio che investe tutti e che insegna molto, insegna molto a tutti noi....quella gioia di vivere nonostante tutto.


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