giovedì 17 marzo 2016

Golpe o non Golpe?

13/03/2016
Il Brasile sta vivendo una profonda e grave crisi.
Ieri c'è stata l'ennesima manifestazione nelle principali città brasiliane, da S. Paulo, Salvador, Rio de Janeiro, Belo Horizonte. Migliaia di persone si sono riunite in piazza per chiedere le dimissioni della presidente Dilma Rousseff, accusata dall'opposizione di essere la causa principale dell'attuale crisi economica del paese e di essere coinvolta con il PT (partido dos trabalhadores) e con l'ex presidente Lula di corruzione.
Ebbene si, il Brasile dopo le elezioni del 2014, che hanno visto la secponda vittoria di Dilma, sta passando una crisi economica e politica non indifferente. Una crisi che sta viaggiando insieme allo scandalo di corruzione del gruppo petrolifero brasiliano Petrobras.
Crisi economica, politica, corruzione.....oltre ai virus Zika, Chikungunya e Dengue che stanno creando una vera e propria epidemia nel paese (virus trasmessi dalla puntura della zanzara).
Sta soffrendo molto questo "gigante verde" con un aumento dei prezzi e del valore della vita (sta aumentando tutto....) con una disoccupazione che sta crescendo e mettendo a rischio le classi più disagiate. L'economia continua ad essere dipendente dagli interessi del capitale straniero e non risponde alle necessità della popolazione. Un economia che ha visto il calo dei prezzi delle materie prime, una diminuzione degli investimenti esteri, tagli alle spese e un sistema politico bloccato dai numerosi casi di corruzione.
Dilma ha visto perdere il consenso dalla maggioranza della popolazione, il 92% non riconosce rappresentatività né legittimità ai politici.
Ma chi stava manifestando ieri? Classe media, bianca, borghese, con un buon salario, contraria certo alla corruzione, ma anche a quelle riforme sociali che hanno visto un miglioramento delle condizioni di vita di quella parte della popolazione che vive ai margini.
Riforme sociali che devono continuare, che devono ancora migliorare e soprattutto nascere.
C’è da dire, anche, che il PT è responsabile di molte cose che non sono state molto in sintonia con la sua ideologia di sinistra, molti casi di corruzione, alleanze con i settori conservatori, forse un abbandono della lotta ideologica in cambio di una governabilità vacillante.
Molti dicono che stiamo vivendo un tentato golpe, più sofisticato, non in stile 1964 con truppe militari che marciano per le strade. La tecnologia e i mezzi di comunicazione sanno bene come orientare una campagna aperta contro partiti, persone, idee e istituzioni, sanno come camuffare le informazioni e addormentare i pensieri con il riciclo delle telenovele.
C’è anche una seconda lettura che è stata fatta per tentare di capire le motivazioni di tanta ostilità contro Dilma e il suo governo, una lettura più politica, più dettagliata, che non si ferma solo alla corruzione.
Il Brasile fa parte dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) che hanno iniziato ad assumere una rilevanza economica non indifferente rispetto ad Europa e Stati Uniti, in profonda crisi.
I BRICS  creano istituzioni internazionali che permettono e possono permettere che questi paesi che lo compongono possano tracciare un cammino di indipendenza economica rispetto ad Europa e Stati Uniti. In America Latina sono stati eletti governi, negli ultimi 15 anni, che recuperano la sovranità sopra le ricchezze, che migliorano la vita delle persone (accesso alla salute, educazione, informazione), sono state create istituzioni importanti senza la presenza dell'America e dell' Europa che permettono lo sviluppo e il rafforzamento dell’America Latina. 
La presenza brasiliana e cinese in Africa cresce ecc…ecc…ecc…questi sono alcuni fatti.
Domandona che nasce da queste riflessioni: di fronte a questa concorrenza economica e di potere dentro un sistema capitalista, sarà che Europa e Stati Uniti non hanno accettato di buon grado questa nuova congiuntura nata nei BRICS?
Se fosse così, ecco destabilizzare governi e creare malcontento nella popolazione, creando disagio e scelte che in apparenza sembrano popolari, ma che in realtà sono ben studiate e guidate….sarà?
Intanto qui ci sono continue manifestazioni chi pro chi contro il governo, con slogan, pentole usate come tamburi di protesta (specie nei palazzi bene), bandiere che sventolano, gente nelle piazze.
Oggi Dilma ha dichiarato che si sta violando la Costituzione con registrazioni telefoniche tra lei e Lula messe in pubblico e sbandierate nei giornali e televisioni.
“Questi metodi golpisti non mi faranno fare un passo indietro”.
Io sto con la Presidente e domani parteciperò a favore del governo, contro la corruzione sì, ma in difesa della democrazia.
Domani si scende ancora in piazza.

Parteciperò con un piccolo gruppo di persone di Nova Contagem, tra cui la mia vicina di casa, donna Neuza, contestatrice nata e difensora del PT.




Nessun commento:

Posta un commento