Il
Brasile sta vivendo una profonda e grave crisi.
Ieri
c'è stata l'ennesima manifestazione nelle principali città brasiliane, da S.
Paulo, Salvador, Rio de Janeiro, Belo Horizonte. Migliaia di persone si sono
riunite in piazza per chiedere le dimissioni della presidente Dilma Rousseff,
accusata dall'opposizione di essere la causa principale dell'attuale crisi
economica del paese e di essere coinvolta con il PT (partido dos trabalhadores)
e con l'ex presidente Lula di corruzione.
Ebbene
si, il Brasile dopo le elezioni del 2014, che hanno visto la secponda vittoria
di Dilma, sta passando una crisi economica e politica non indifferente. Una
crisi che sta viaggiando insieme allo scandalo di corruzione del gruppo
petrolifero brasiliano Petrobras.
Crisi
economica, politica, corruzione.....oltre ai virus Zika, Chikungunya e Dengue
che stanno creando una vera e propria epidemia nel paese (virus trasmessi dalla
puntura della zanzara).
Sta
soffrendo molto questo "gigante verde" con un aumento dei prezzi e
del valore della vita (sta aumentando tutto....) con una disoccupazione che sta
crescendo e mettendo a rischio le classi più disagiate. L'economia continua ad
essere dipendente dagli interessi del capitale straniero e non risponde alle
necessità della popolazione. Un economia che ha visto il calo dei prezzi delle
materie prime, una diminuzione degli investimenti esteri, tagli alle spese e un
sistema politico bloccato dai numerosi casi di corruzione.
Dilma
ha visto perdere il consenso dalla maggioranza della popolazione, il 92% non
riconosce rappresentatività né legittimità ai politici.
Ma
chi stava manifestando ieri? Classe media, bianca, borghese, con un buon
salario, contraria certo alla corruzione, ma anche a quelle riforme sociali che
hanno visto un miglioramento delle condizioni di vita di quella parte della
popolazione che vive ai margini.
Riforme
sociali che devono continuare, che devono ancora migliorare e soprattutto
nascere.
C’è
da dire, anche, che il PT è responsabile di molte cose che non sono state molto
in sintonia con la sua ideologia di sinistra, molti casi di corruzione,
alleanze con i settori conservatori, forse un abbandono della lotta ideologica
in cambio di una governabilità vacillante.
Molti
dicono che stiamo vivendo un tentato golpe, più sofisticato, non in stile 1964
con truppe militari che marciano per le strade. La tecnologia e i mezzi di
comunicazione sanno bene come orientare una campagna aperta contro partiti,
persone, idee e istituzioni, sanno come camuffare le informazioni e
addormentare i pensieri con il riciclo delle telenovele.
C’è
anche una seconda lettura che è stata fatta per tentare di capire le
motivazioni di tanta ostilità contro Dilma e il suo governo, una lettura più
politica, più dettagliata, che non si ferma solo alla corruzione.
Il
Brasile fa parte dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) che hanno iniziato ad assumere una rilevanza economica non indifferente rispetto ad
Europa e Stati Uniti, in profonda crisi.
I
BRICS creano istituzioni internazionali
che permettono e possono permettere che questi paesi che lo compongono possano
tracciare un cammino di indipendenza economica rispetto ad Europa e Stati
Uniti. In America Latina sono stati eletti governi, negli ultimi 15 anni, che
recuperano la sovranità sopra le ricchezze, che migliorano la vita delle
persone (accesso alla salute, educazione, informazione), sono state create
istituzioni importanti senza la presenza dell'America e dell' Europa che
permettono lo sviluppo e il rafforzamento dell’America Latina.
La
presenza brasiliana e cinese in Africa cresce ecc…ecc…ecc…questi sono alcuni
fatti.
Domandona che nasce da queste riflessioni: di
fronte a questa concorrenza economica e di potere dentro un sistema
capitalista, sarà che Europa e Stati Uniti non hanno accettato di buon grado
questa nuova congiuntura nata nei BRICS?
Se
fosse così, ecco destabilizzare governi e creare malcontento nella popolazione,
creando disagio e scelte che in apparenza sembrano popolari, ma che in realtà
sono ben studiate e guidate….sarà?
Intanto
qui ci sono continue manifestazioni chi pro chi contro il governo, con slogan,
pentole usate come tamburi di protesta (specie nei palazzi bene), bandiere che
sventolano, gente nelle piazze.
Oggi
Dilma ha dichiarato che si sta violando la Costituzione con registrazioni
telefoniche tra lei e Lula messe in pubblico e sbandierate nei giornali e
televisioni.
“Questi
metodi golpisti non mi faranno fare un passo indietro”.
Io
sto con la Presidente e domani parteciperò a favore del governo, contro la
corruzione sì, ma in difesa della democrazia.
Domani
si scende ancora in piazza.
Parteciperò
con un piccolo gruppo di persone di Nova Contagem, tra cui la mia vicina di
casa, donna Neuza, contestatrice nata e difensora del PT.
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