sabato 26 marzo 2016

Le separazioni fanno male, molto male.
Sono come coltellate sulla carne viva, tagliano un pezzetto di te e te lo portano lontano.
Rimane quella saudade che incornicia i pensieri in un vecchio album di ricordi.
Sarà che le ho sempre vissute come se fossero abbandoni, anche se non è così, forse perchè frutto di arcaiche ferite che ritornano inconsapevolmente a galla.
Quando poi ci sono di mezzo grandi distanze, che solo la tecnologia può accorciare, tutto ha un sapore pungente e amaro.
Oggi una grande amica che ha camminato con me un pezzo di strada missionaria, parte per la "sua" missione...sua perché era il suo sogno....l'Africa!
La felicità si mescola alla tristezza per non avere più con me una compagna di viaggio che ha saputo togliersi i sandali e camminare a piedi nudi in un terreno pieno di spine.
Abbiamo camminato a piedi nudi sostenendoci a vicenda, curando le ferite una dell' altra, facendoci coraggio e difendendo il nostro impegno missionario, credendo sempre in questo.
Non credo a chi dice che non esistono amicizie in missione, non è vero, non è così.
Posso essere solo grata a questa grande amica che mi ha insegnato ad accogliere la povertà dell'altro, quando l'altro feriva e giudicava, accogliere la sua piccolezza, non per ferire a sua volta, ma per amarla o per lo meno rispettarla. Fare del cuore un luogo di misericordia nonostante la cattiveria ricevuta. In missione si vivono anche situazioni comunitarie fatte di fofoca (pettegolezzo), bugie, gelosie, sopportazioni, che inquinano l'aria che si respira e tutto diventa pesante, irrespirabile!
Quando incontri in mezzo a tutta questa "polvere velenosa" qualcuno che ti insegna a come respirare o tentare di respirare non puoi che essere grata e camminare insieme.
Ed è bello camminare insieme, nasce un'amicizia che è vera, sincera e che è "sana".
Ora le nostre strade si dividono, per questo parlo di separazione.
Spero di aver imparato bene, da lei, come ritagliarsi quella bombola di ossigeno che aiuta a respirare!
Penso anche al Comboni a quante cose ha sopportato, calunnie, offese, menzogne, molte cose contro, ma fedele, fedelissimo alla sua missione. Pensare al Bene aiuta a creare ossigeno, togliere l'aria cattiva per ossigenarla...darle vita.
L'amicizia esiste in missione e la riconosci a quel Bene che si cerca di costruire.....insieme.
Ora quell' "insieme" sarà in due continenti lontani, lei in Africa, io qui in Brasile, ma sempre connesse a quell'ideale missionario, comunitario che ci ha fatto scegliere da che parte stare e come stare.
Grazie Priscilla.









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