giovedì 8 settembre 2016

Il mio taccuino "a piedi nudi" in questi giorni è rimasto in bianco, sarà che quello che vorrei scrivere mi rimane nella testa, solo nella testa. Cercherò di aggiornarlo, di trovare un tempo dignitoso per scarabocchiare il foglio bianco. Mancano tre mesi alla chiusura di questo blog.
Molte sono le emozioni che mi circolano nel sangue e nel cuore, molte le preoccupazioni e le aspettative, i punti di domanda con i punti esclamativi. Forse è per questo che mi sono un po' fermata.
In questo tempo mi sento divisa tra un "ti aspettiamo!" e un "poi ritorni, vero?", tra un lasciare e un rincontrare, tra un chiudere e un aprire.
Sto cercando di organizzarmi emotivamente per sapere gestire tutto questo, saper valutare e leggere ciò che è bene e ciò che è giusto fare, cosa mettere nella valigia delle emozioni e della razionalità.
Quando ci si prepara a partire ci si sente sempre divisi in due: gioia nel tornare e ricominciare, tristezza nel lasciare e non continuare. Con tutte le domande che ti girano attorno e che ti bussano nella testa: potevo fare di più? vorrei fare di più? se avessi più tempo per fare....?
Coraggio, mi dico, rispetta la data di ritorno e continua a camminare, portandoti dietro tre anni di Vita vissuta a "piedi nudi", carica di emozioni, carica di successi e insuccessi, carica di storie, di persone, di situazioni, di meraviglia, di pesantezza, di bellezza, di sfide, di ferite, di coraggio, di amore.
Stiamo vivendo tempi difficili qui in Brasile, cambiamenti politici non accettati e non riconosciuti, come l'allontanamento della presidente Dilma Rousseff, accusata di crimine di responsabilità nei bilanci dello stato, cosa del tutto errata e non veritiera. Accuse senza fondamento che hanno destituito una presidente che ho sempre ammirato e appoggiato e che ho sempre considerato vera, anche nelle sue imperfezioni politiche e a volte nei suoi sbagli, ma non come quelli di cui è stata accusata.
Posso solo dire che ce l'hanno fatta a "eliminarla", ce l'hanno fatta a creare un impeachment completamente contro la democrazia! Una nuova strategia dell'imperialismo in America Latina!
Senatori corrotti e golpisti che porteranno indietro questo paese, che difenderanno i privilegi di una classe borghese e imprenditoriale, che inizieranno a privatizzare e commercializzare con il classico slogan  "business to business", senza scrupoli, senza mezze misure, senza difendere e proteggere la Vita e la sua dignità.
La cosa triste, tra le tante che succederanno con questo nuovo governo, governo Temer, sarà l'indebolimento dei movimenti sociali, dei diritti umani, delle politiche sociali a favore delle classi che sono state sempre tenute ai margini o escluse e che con il governo Lula e poi di Dilma, in questi tredici anni di governo PT, erano riuscite a riemergere e a ritagliarsi spazi e conquiste.
Popolo indigeno, popolo negro, popolo delle favelas, popolo delle periferie urbane ed esistenziali, popolo che ha sempre lottato, contro ogni discriminazione ed esclusione.
Una parte della classe borghese brasiliana non ha mai accettato che un giovane negro della favela potesse studiare, laurearsi, entrare di diritto in quelle posizioni sociali che sono sempre appartenute a chi è bianco, a chi ha possibilità economiche, a chi vive nei quartieri agiati della città.
Altra cosa. Quando parliamo del Brasile, dobbiamo ricordarci delle immense ricchezze che questo paese possiede in particolare in terra amazzonica, nella foresta amazzonica: petrolio, gas, diamanti, oro, stagno, nichel, cromo, minerali che se estratti rovinerebbero la terra di molte comunità indigene,  terra protetta dalla FUNAI (fondazione nazionale dei popoli indigeni).
Terra che verrebbe depredata, sfruttata, minacciata, così come sta succedendo in questi ultimi anni e che ora, con un governo che darà il via libera alle multinazionali straniere, sarà a rischio di Vita!
A rischio di ecosistema mondiale! Ricordiamoci che l'Amazzonia è un grande polmone che aiuta a respirare la nostra Madre Terra, Pachamama.
Ecco... avevo iniziato questo post in un verso e l'ho indirizzato in un altro, ma sempre importante e facente parte dei miei giorni e della mia camminata qui in Brasile. La mia anima "politica", di denuncia, di posizione non può tacere di fronte alla situazione storica che si sta vivendo, che stiamo vivendo. Profondamente indignata e contraria a questo governo golpista, che non accetto e riconosco. Il mio No e la mia partecipazione nei movimenti sociali e pastorali, scendendo in piazza per dire: NO! NON CI STO! NON CI STIAMO! NO A QUESTO GOLPE!
In difesa della democrazia, della dignità, dei diritti umani.

Primeriamente FORA TEMER!!!















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