domenica 9 marzo 2014

                                      Belo Horizonte, la capitale, la grande città.


                                     

                                      ...adesso arriviamo anche noi.....siamo qua sotto.
                                      ...Nova Contagem, bairro Ipe Amarelo, periferia di
                                          Belo Horizonte
                             


   
Tutto bello illuminato è il carcere Nelson Hungria.

                                       Parrocchia S. Domingos in Nova Contagem.

Sto frequentando un corso di lingua portoghese per stranieri presso l'UFMG (Università Federale del Minas Gerais), è un corso che l'Università offre a chi viene da altri paesi e vuole migliorare/imparare la lingua, dura tre mesi. Ho iniziato a febbraio e finirò i primi di maggio.
Questo mi permette di andare due volte a settimana in BH (Belo Horizonte). Ci impiego due ore con l'autobus, ed è piuttosto stancante (due ore andare, due ore tornare) a volte trovi posto, a volte stai in piedi. E in piedi o seduta (colpo di fortuna!) attraverso le contraddizioni tra città e periferia, tra grattacielo e "baracca", tra strada asfaltata e strada mezza asfaltata o terra, tra chi sa "parlare bene" ed è ben vestito e chi ha un paio di chinelos (ciabatte) che usa per i giorni lavorativi e i giorni di festa....quelle sono e quelle si tengono.
E in queste contraddizioni, in questi contrasti della vita sento come è facile amarla, come è facile sapere da che parte stare, come è facile imparare a saper guardare, saper sentire, con la pelle e con il cuore, senza barriere, barriere facilmente superabili prendendo un autobus che ti porta, in piedi o seduta, tra due realtà così lontane e così vicine.

...e sentire che non te ne frega niente se entri in un aula universitaria con i sandali rotti...quelli ho e quelli tengo!
 Ecco quel senso di libertà interiore, che ti fa uscire dagli schemi della formalità per entrare in ciò che è veramente sostanza, in ciò che veramente conta, l'essere contro l'apparire, l'essere contro il nulla, la superficialità. Passare la barriera ti aiuta a capire lo spessore delle cose.


8 Marzo: Dia internacional da Mulher.
A tutte le donne che ogni giorno sanno ricominciare da capo, che sanno mantenere un sorriso nonostante le difficoltà e i dolori della vita, che sanno lottare, cambiare, costruire, amare, che sanno difendere e conquistare. Questo giorno è per noi donne, per ricordare e ricordarci il nostro coraggio, la nostra forza, la nostra intraprendenza, la nostra creatività e di come i nostri sogni e i nostri obiettivi possano camminare con noi, prendere forma e avere i nostri nomi.
Auguri Donne!

1 commento:

  1. Giusto Emma, hai proprio ragione: vivere nell'opulente (nonostante la crisi) Occidente si perde il senso della misura, e si pretende sempre quel qualcosa di più che non serve alla propria giornata né alla felicità.
    Un abbraccio
    Toni

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