mercoledì 19 marzo 2014

....c'è una cosa a cui non mi abituerò mai, (rifacendomi all'ultimo post), ed è il saper contare e forse a non voler più contare, a non voler aggiungere il segno + nei giorni che passano.
Che cosa significa quel + ? Forse un segno che qui ha il colore del lutto, il sapore amaro della perdita, la croce.
Altri morti qui in Nova Contagem, altre sparatorie, altri + che colorano di rosso l'asfalto.
Ieri Valdir è tornato a casa dicendo che c'erano molte macchine della polizia nel quartiere in basso, poco lontano da dove abitiamo noi e infatti la notizia poi è arrivata...un altra persona ammazzata.
Parente di una persona che conosciamo di vista (io e Valdir).
Non voglio abituarmi a questa situazione, non voglio permettere che acquisti un valore di routine, dettato dall'ambiente in cui viviamo. Non deve essere routine, non deve essere abitudine, deve essere scandalo, deve essere indignazione, deve essere tristezza, deve essere preghiera, deve essere il bisogno di dire basta e di cambiare. Si riuscirà mai a dire basta e a cambiare? Si riuscirà a intraprendere la strada del cambiamento, contro tutta questa violenza? Questa periferia della periferia, dove ci troviamo, riuscirà a trovare momenti di pace, riuscirà a creare e costruire "pace"?
Ci sarà un momento in cui non saprò più contare? A non mettere continuamente + nei giorni a venire? Per noi laici comboniani il nostro vivere qui a Nova Contagem è anche un modo per essere testimonianza di quel cambiamento che vogliamo costruire, attraverso la nostra vita, le nostre azioni, il nostro metterci al servizio della Comunità, per costruire, per aprire, per donare, contro una cultura di morte, di violenza, di indifferenza. Non è facile, soprattutto quando leggi su un muro una frase che dice: "você tem Deus, eu tenho arma" (Tu hai Dio, io ho un'arma).
Abbiamo iniziato a chiudere il cancello di casa a chiave, prima lo lasciavamo sempre aperto, tranne di notte, questo perchè di giorno ci sono persone che vengono a farci visita e spesso aprono il cancello per entrare, senza problemi. E' una cosa che non ci piace quella di "chiudere", ma ora le cose stanno un pò cambiando, anche qui nella via dove abitiamo e occorre essere prudenti.
Questo a volte pesa...quel dover essere prudenti...io a volte me lo dimentico, nella mia ingenuità e nel mio pensare che a volte il male non "esiste", ma poi ecco quei + che ritornano a farti contare, ecco quelle macchine della polizia che passano, e allora sì, mi ricordo che devo essere prudente, mi ricordo.

"Predichiamo il Vangelo con l'esempio, poi con le parole. Ma prima di tutto è nella nostra vita che gli altri devono poter leggere il Vangelo".
 (Papa Francesco)

...noi laici Comboniani, qui a Ipe Amarelo, ci stiamo provando.




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