mercoledì 2 aprile 2014

L'importanza del martedì.

Il martedì (per ora) è il giorno della settimana più pieno, due sono gli appuntamenti importanti: la visita al carcere e il gruppo "Testemunhas da Esperança" (dipendenti chimici); poi si è aggiunto, come altro incontro, ma ogni 15 giorni, la visita del nostro amico Alejo, del Parguai residente in Belo Horizonte, che ci fa formazione nella nostra camminata comunitaria di lmc. Sì, decisamente il martedì è il giorno del mal di testa! ....scherzo!
Il martedì è il giorno "sacro", importante, perché è il giorno degli incontri, gli incontri con i detenuti della Nelson Hungria e degli abbracci, condivisi nelle testimonianze e nei racconti, del gruppo delle famiglie e figli con problemi di droga e alcool. Abbracci fatti di carne e ossa, di lacrime, di sospiri. E' la profondità del gesto, l'incontro delle emozioni attraverso i corpi. E sono belli questi abbracci, io stessa ci rimango "attaccata" per alcuni minuti, senza lasciarli andare via subito, senza fretta, ricambiando quello che le parole non dicono.
Anche alla Nelson Hungria, si parla attraverso il corpo. Quelle strette di mano forti, il guardarsi negli occhi, le orecchie tese ad ascoltare parole spesso incastrate dal rumore nelle celle, dal rumore nel penitenziario, dal rumore dei tiri al pallone contro il muro e delle chiacchere a voce alta. Parole importanti che non si possono perdere, perché il tempo è poco, perché le visite cambiano e cambiano anche le persone e ogni persona ha la sua parola da dire, ha la sua storia, la sua richiesta, ogni persona ha la sua importanza con il  mondo che essa racchiude. No, non si possono far inciampare le parole e perderle per strada, sono preziose lì, perché non puoi tornare sempre.
E poi c'è il sorriso nostro (gruppo pastorale carceraria), quell'entrare con un viso che comunica piacere nel vedersi, comunica accoglienza, comunica incontro. Guai se mi mancasse il sorriso, soprattutto quando vado in quei padiglioni dove le persone sono chiuse nella loro cella, da sole, per 22 ore, per avere poi solo 2 ore di aria (patio fuori). Immagina, rimanere sempre chiuso, in uno spazio piccolissimo, buio, con un bagno che è una buca (solo una buca, non esiste water), per 22 ore e solo due ore per muoversi e respirare all'aria aperta (chiusa in uno spazio recintato)...immagina.
Martedì ho conosciuto una persona che è da quasi 30 anni che vive così, solo due ore di aria e di luce da quasi 30 anni...immagina.
 E non voglio sapere perché ci sono quei 30 anni di pena (tanti), incontri l´uomo, non il suo crimine, il giudizio rimane fuori, il giudizio inquina la mente, il giudizio non educa, punisce. Questa è la mia camminata con la pastorale carceraria e questo è diventato il mio pensiero.
Prima bisogna sapere, prima bisogna incontrare, prima bisogna saper ascoltare e accogliere. Sono poi i detenuti che col tempo ti raccontano, il perché di quella pena e il perché la vita gli ha portati a ció. Molto spesso sono storie simili, nate ai margini di una vita vissuta senza amore e protezione, una vita abituata alla violenza, una vita sbattuta in faccia senza coordinate di salvataggio, quelle coordinate che ti permettono di non sbagliare strada, quelle coordinate che ricostruisci dopo, dopo che è ormai troppo tardi, dopo, dopo che forse inizia una nuova vita. No, non me la sento proprio di giudicare, anche se su certi crimini rimango un pò combattuta e confusa, con un punto di domanda, ma prima incontro l'uomo e la sua storia, prima di tutto la persona. Credo che solo l'Amore possa salvare, solo l'Amore recupera l'essere umano, ne sono convinta.
Ora che sto iniziando a parlare un pó di piú, perché il mio portoghese sta migliorando, stanno aumentando i miei momenti di scambio e di relazione con entrambi i gruppi e le emozioni si amplificano, si dilatano, diventando piú profonde. Mi faccio propositiva su alcune iniziative (come nel gruppo testemunhas da esperança) cercando di contribuire all´organizzazione dell´incontro, imparando da chi ci sta dietro, come fare e come entrare. Ci sono molte persone in gamba volontarie che partecipano al gruppo, molte persone coinvolte e attente per le questioni sociali, questo è molto forte qui, un coinvolgimento che parte sempre dal basso. E' la gente che costruisce.
...e per finire...in questo martedì ricco di appuntamenti...ecco gli incontri quindicinali di Alejo. Ex-gesuita, sposato con tre figlie, professore di spagnolo, amico e formatore dei lmc Brasiliani. Una persona che apprezzo molto, come tutta la sua famiglia (ci sono in una foto che ho messo in un vecchio post). Alejo ci aiuta nel nostro percorso comunitario: come sta andando, come ci sentiamo tra di noi, come viviamo la nostra missione, prendendo spunto dalla Parola. Una formazione che aiuta a rivedere e rivedersi, soprattutto nel rapporto con l'altro. E non è facile vivere in comunità, a volte ci sopportiamo, poi ci amiamo, poi ci distanziamo, poi ridiamo....è un tutto. Quello che conta è il rispetto per l'altro e accettare pregi e difetti. E' un gran lavoro gente!!!
.....come quando vorresti tornare a casa e ascoltare una canzone di Eddie Vedder
 (Pearl Jam) dopo una giornata "intensa" un pò di sano e vecchio rock e invece te tocca ascoltare Joao che canta la canzone della campagna fraternità 2014....due mondi più che paralleli!! Ma in fondo è bello così.

E allora Eddie Vedder me lo ascolto sul mio blog:

I'm still ALIVE!




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