venerdì 25 settembre 2015

Che sapore meraviglioso che ha la libertà!
Che gusto inesplicabile, ma di gioia inconfondibile, pura e leggera!
Libertà, non c'è cosa più bella che riassaporarla dopo che la si era persa!
Riassaporare il gusto di sentirsi liberi, anche se solo per un frammento.
Camminare a lunga distanza, uscendo da perimetri delimitati da sbarre, muri, porte di ferro.
Incontrare i visi della gente, ascoltare i loro discorsi, ascoltare dialoghi che non appartengono più alla televisione.
Toccare spazi, luoghi, oggetti, persone, toccare tutto quello che si era abbandonato tempo addietro.
Guardare il cielo non più da un buco della serratura e riscoprire, così, la sua infinita bellezza.

Queste sono le sensazioni di chi sta iniziando il regime aperto, dopo che per anni è stato in un regime chiuso. Il regime aperto ti da la possibilità di svolgere un lavoro fuori dalla prigione, per poi la sera ritornare in carcere.
Entrando e uscendo da strutture carcerarie, come la NH, come il Ceresp, come anche l'APAC sto provando ad immaginare, "sentire", capire che cosa veramente significa ritornare a gustare quello che si era perso. Ritornare a riabbracciare la Vita.
E lo vivo con chi in questi giorni lo sta facendo di persona, con chi ha raggiunto la tappa del regime aperto. Come questa mattina.
 Ero in Itauna, per il mio incontro quindicinale in APAC femminile.
Mentre ero alla fermata dell'autobus vedo dal lato opposto della strada due braccia sventolarsi nell'aria con cenni di saluti, io ancora addormentata (prendo un autobus alle 4.20 del mattino per cercare di essere alle 8 in APAC....le distanze "infinite" di chi si muove con gli autobus!) non riuscivo a capire per chi erano quelle attenzioni, se non, man mano che la persona si avvicinava, riconoscerla nel suo sorriso. Meraviglia! Era M. detenuta dell' APAC femminile che andava a lavorare. Finalmente ha guadagnato la sua libertà provvisoria. M. ha sempre partecipato ai miei/nostri incontri di valorizzazione umana e sempre scambiavamo delle gran chiacchere. Bella sorpresa!
L'ho conosciuta che era nel regime chiuso, poi l'ho ritrovata nel regime semi aperto, ora è passata in quello aperto, ora può uscire! Sono tappe, che in un certo senso, vivi con alcune/i detenuti, tappe dove impari a conoscere emozioni legate a momenti particolari della Vita e a ri-gustare il senso di questa Vita. Non vi dico che gioia c'era nel suo sorriso, pura gioia.
E così ci sono momenti che prendi un pò di questa gioia, pensi a quella libertà, al suo sapore spettacolare e a come cose che diamo per scontate sono in realtà di un valore inestimabile.
Pura gioia!

...penso a V., ai suoi 20 anni passati in prigione nel regime chiuso nella NH e ora in quello aperto, ma in un'altra prigione, in un'altra città.
Non ho fatto in tempo a salutarlo, è stata una sorpresa sapere che non c'era più.
Ma provo a immaginare quello che sta provando, quel guardare il cielo non più dal buco di una serratura.


ricomincio.....



Il mio corso di italiano al Cecom sta procedendo, per ora sta resistendo il gruppo formato da tredici persone, dai 14 ai 22 anni. Sta partecipando anche una famiglia, padre, madre e bimba di 11 anni.
Chiaro non è un corso professionale, (io professora? figurati, certo che no!), ma mi piace come già avevo scritto in precedenza, questo desiderio di imparare, di conoscere, di "crescere", di avere curiosità, obiettivi. Quello che cerco di fare nei nostri incontri è condividere culture diverse, quella del mio paese e quella del Minas Gerais. Scambiare informazioni, modi di vedere le cose, attraverso la cultura (immagini, musica, parole, modi di fare). Loro mi aiutano con il portoghese, io aiuto loro con l'italiano. Mi diverto vedere le loro espressioni quando inizio a parlare rapido in italiano e loro si divertono a sentire il mio portoghese e l'accento che viene fuori. Quando ci si diverte è bello anche stare! Problema è quando c'è da studiare le regole grammaticale!!!
Lì ci si diverte poco!
Andiamo avanti....







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