domenica 6 settembre 2015

Si sono iscritti in 21, ma ieri erano in 13.
13 ragazze e ragazzi che hanno iniziato aula di italiano con me.
Si', perche' mi sono lanciata anche in questa impresa.
Ieri ho iniziato a dare lezioni di lingua italiana come volontaria al centro Educativo Comunitario CECOM, qui in Nova Contagem.
 I ragazzi che frequentano il corso hanno un'eta' che va dai 14 ai 22 anni e sono interessati a imparare l'italiano.
Chissa' perche' l'italiano e' piu' simpatico della lingua inglese, quando invece e' piu' importante la seconda, ma quello che conta e' avere voglia di conoscere qualche lingua, avere voglia di imparare, avere voglia di progettarsi in qualcosa di positivo.
E' importante in questo luogo di periferia dove le aspettative di vita sono scarse, deboli e soggiogate da una realta' violenta che impone il coprifuoco per non rischiare di essere ammazzati.
Alcuni ragazzi che sono mancati ieri dei 21 iscritti, si sono giustificati proprio perche' la situazione in alcuni quartieri resta tesa e alcune mamme hanno preferito che la propria figlia o figlio non uscisse di casa. Io stessa avevo il dubbio se spostare la lezione o meno, perche' l'orario e' serale dalle 19 alle 20.30 e dopo i fatti accaduti in questi giorni, vendette tra gangs, il rischio e' sempre molto alto, ma mi hanno confermato che la situazione si sta regolarizzando....pare!
E cosi' ieri sera abbiamo iniziato, con molta emozione da parte mia (non so se sono all'altezza della situazione) e curiosita' da parte dei partecipanti. Vedremo come va, perche' e' abitudine, qui, che si iscrivono in tanti e poi nel corso del tempo lasciano. E' successo con francese e inglese, dove da 15 persone ne sono rimaste tre e due.
Ma partiamo, iniziamo, camminiamo e vediamo....camminiamo senza avere paura.



ASCOLTARE, bellissmo verbo che racchiude un bellissimo significato.
Udire e' un cosa, ascoltare e' un'altra cosa ancora. Molti sanno udire, ma in pochi sanno ascoltare.
Bisognerebbe imparare ad ascoltare, creare officine dell'ascolto, insegnare a come saper ascoltare.
Ascoltare e' prestare attenzione all'altro, prendersi cura dell'altro, valorizzare quello che sta comunicando, con le parole, con i gesti, le emozioni. Ascoltare e' un'arte, un'arte del sapersi incontrare e del volersi incontrare.
Mi sto rendendo conto che quando manca questo verbo, e' un vero disastro.
Le parole se ne vanno a zonzo uscendo da linee di pensiero unilaterali, come frecce lanciate verso una sola direzione, non sanno incontrarsi e riconoscersi in altre direzioni o in altre traiettorie.
Le orecchie, poi, sono cosi' maledettamente concentrate dal dominio del proprio EGO, che come dire:"il mio pensiero prima di tutto", sanno udire, ma non ascoltare.
Mi e' capitato tante volte di partecipare ad incontri dove le persone si parlavano una sopra l'altra, parlavano senza ascoltarsi, si udivano, ma non si capivano. Cosi' come mi e' capitato di trovarmi di fronte a quelle frecce unilaterali che non sapevano cambiare direzione, cieche volanti alla ricerca di un cieco bersaglio. Parliamo avendo gia' in mente quello che dobbiamo dire, ascoltiamo i nostri pensieri e non quelli degli altri. Ed e' veramente un disastro, una comunicazione fantasma!
Molte incomprensioni nascono proprio dal non saper ascoltare, dal non sapere ascoltarsi.
Monologhi dell'Io camuffati da falsi dialoghi.
Quando mi accorgo di come sono importantissimi certi verbi e di come e' triste quando questi non sono vissuti nella pratica, una cosa penso, una soltanto: migliorare.
Imparare ad essere una persona migliore.
L'attenzione assolutamente pura e' preghiera
(Simone Weil)


In questi giorni di coprifuoco e di violenze mi e' venuta in mente questa canzone dei Mano Negra: Senor Matanza. Una piccola denuncia ritmata latinoamericana, una denuncia a tutti quei prepotenti Senor Matanza che esistono nel mondo e in particolare in queste periferie di mondo, che impongono la violenza come legge del piu' forte, quando in realta' e' solo il piu' debole.
Non abbiamo paura del Senor Matanza!

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