mercoledì 18 novembre 2015

"Che bandiera mettiamo adesso?"
Questa è una frase che ho letto in un social network, perché dopo gli attacchi di Parigi, ecco arrivare le notizie di altri morti, altre stragi...Siria, Kenya, Nigeria.....e la gente non sa più che bandierina collocare sul suo profilo per esprimere solidarietà.
Tante sono le morti, tante le stragi che stanno sporcando di sangue il nostro mondo, in ogni angolo del mondo. Stragi terroristiche, di guerra, di catastrofi ambientali, di violazione dei diritti umani, stragi contro l'umanità intera. Forse la Terra non è più azzurra quando la si guarda dall'alto, è rossa, come questo sangue che macchia la sua anima e ci macchia di conseguenza.
Io non colloco nessuna bandiera, non voglio collocare bandiere di parte, perché dovrei collocare non solo quella francese, ma anche quella siriana, keniana, nigeriana, brasiliana, libanese e tante, tante altre. La mia bandiera è quella fatta di tutti i colori, quei colori che fanno la differenza nella loro specificità e dignità. La bandiera della Pace e della Misericordia, la bandiera dei Diritti Umani, da scrivere sempre in maiuscolo, perché dimenticati e oltraggiati, come se fossero cosa piccola senza nessuna importanza, la bandiera dell'Informazione senza censura, sappiamo quello che sta succedendo in altre realtà? o come veniamo manipolati dalle notizie? sappiamo veramente il perché delle cose? o crediamo come spesso ci vengono a dire che tutti i buoni sono da una parte e tutti i cattivi dall'altra!
Nessuna bandiera, ma tutte le bandiere, nessun pianto e sdegno solo per un luogo, ma lacrime e indignazione in tutti i luoghi. Non possiamo sempre dimenticare o fare la lista dove collocare al primo posto questo o quello, certo è vero ci sono delle priorità, ma valgono per tutti i morti e le catastrofi e le strage che uccidono Vite, uccidono la Pace, uccidono popoli e ambiente.
Ogni persona uccisa ingiustamente in questo mondo, è una perdita per l'Umanità intera, tutti perdono, tutti perdiamo.
Io dico No ad una strategia del potere, io dico No ad una strategia di parte, io dico No ad una sola bandiera, io dico No a chi divide i popoli tra "buoni e cattivi", io dico No ad un solo pianto, io dico No alla paura che genera odio.
Questa mattina nel nostro momento di preghiera comunitario ho collocato sul tavolo un mondo capovolto, ho circondato questo mondo con i nomi dei paesi dove sono e stanno avvenendo stragi e disastri ambientali e umani (come qui nel Minas Gerais), ho collocato poi la parola mondo che racchiude tutto e due piedi (i nostri piedi) che ci camminano sopra.
Il Dalai Lama in una sua dichiarazione, ha affermato, che non serve a niente pregare Dio per delle colpe che sono solamente nostre, Dio non c'entra niente! Ha ragione, Dio non c'entra niente, ma la mia preghiera serve a tenermi vigile, serve a non dimenticare quello che sta succedendo, serve a responsabilizzarmi e responsabilizzarci per quel "miracolo" che parte da noi e che non dobbiamo chiedere a Dio, perché forse è proprio Dio che ci chiede di responsabilizzarci in questo mondo assumendo le nostre colpe.







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