giovedì 29 maggio 2014

 Gli incontri sono spazi di possibilità e promesse, quando non sono superficiali. Benedico quegli incontri che aggiungono spazio al mio cammino, che aggiungono terra per camminare.
Questa è una piccola riflessione nata in un momento di pausa, in un momento dove si scala la montagna dei pensieri, per arrivare ad avere una visuale diversa. La missione ti aiuta ad allargare l'orizzonte, a salire in cima e a imparare a guardare le cose dall'alto. Faticoso, certo, stancante, certo, ma liberatorio e profondo.
Salire, vedere e poi scendere, ma con occhi diversi, con pensieri diversi...e scriverli...dentro di te, su un foglio, in una chiaccherata. Se prima mi era difficile salire su quella montagna, se prima preferivo la sicurezza della pianura, ora sento il bisogno di scalare, di arrampicarmi e di imparare a vedere, con curiosità, con desiderio, con coraggio. Non importa se si parte con pensieri ingarbugliati, il cammino si apre camminando, così come il filo della matassa si srotola strada facendo, ma salendo in cima. Sono tanti i momenti di confronto qua, con se stessi, in comunità, nei momenti di formazione e nelle chiacchere, ma tutto ti aiuta a scalare quella montagna. Ogni giorno prima che i miei piedi nudi poggiano a terra, rivedo la motivazione del mio essere qua, del mio essere in missione. Preparo il mio cuore, la mia testa e i miei piedi...e si inizia.
Perchè è proprio rivedere la motivazione che ti porta a continuare. Nelle nostre pastorali, nei nostri "lavori", nei nostri momenti di vita, incontriamo persone fragili, persone ferite, persone con grandi solitudini e storie pesanti, a volte ti senti piccola e inutile, a volte ti rendi conto che non puoi riempire quei vuoti e ti chiedi che cosa puoi fare e ti chiedi se sei capace di fare e...e la montagna dei pensieri comincia ad ingrandirsi, a creare una vetta che ti pare irraggiungibile. Ma quando impari a non aver paura di salire in cima, quando tieni fede a quella spiritualità che è motore della tua anima, ti metti in cammino e sali. Non importa quante cose fai, non importano i numeri, non importa costruire "grandi opere", importa amare, importa saper abbracciare, importa saper accogliere, perchè ogni giorno Dio mi domanda se sto amando e io con LUI.
Benedico quegli incontri che aggiungono spazio al mio cammino, che aggiungono terra per camminare e che mi aiutano ad imparare ad amare.

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