venerdì 23 maggio 2014

Pensierino

Se di giorno alzi lo sguardo al cielo, lo vedi pieno di aquiloni. Un cielo che sembra dipinto di coriandoli colorati che volano alto, fino a raggiungere le nuvole, danzano nell'aria, legati alla terra da un sottile filo bianco. E' il passatempo principale qui dei ragazzi, quasi tutti hanno un aquilone e per la maggior parte costruito manualmente. In questi giorni di sole e di vento fanno a gara per vedere quale aquilone vola più in alto. A volte, mentre cammino, mi fermo apposta per vedere chi vince, cercando di non inciampare su quel filo bianco che unisce cielo e terra. E' una bella poesia, un piccolo ritaglio di pensieri soavi e gentili, di leggerezza e armonia. Tutti con il muso in alto, affascinati dalla forza del vento e dalla capacità di tenergli testa. La delusione arriva quando l'aquilone inciampa sui fili elettrici dei pali delle luce o sopra qualche albero e lì finisce la sua corsa, perché imprendibile. Anche sopra il nostro albero di casa si trova lo "scheletro" di qualche aquilone. Aquilone qui si chiama papagaio (o pipa), me lo ha insegnato la mia piccola vicina di casa Anaflavia, puntando il dito al cielo e gridando: "papagaio" . Io e Anaflavia rimaniamo incantate dal volo di queste strane "creature" volanti, non hanno le piume, non hanno le ali, eppure raggiungono il cielo fino a quasi scomparire, tanto volano alto. Mi sono così abituata a questi aquiloni che il non vederli fa sembrare il cielo un pò vuoto e poi io e Anaflavia abbiamo bisogno della poesia che ci regalano, per prendere spunto e inventare tante storie fantastiche, saliamo su in alto con loro, ci appoggiamo ad una nuvola e iniziamo a raccontare.

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