martedì 6 maggio 2014

Oggi è stato un giorno pesante, dove diverse emozioni si sono incrociate tra di loro e hanno lasciato spazio a tante riflessioni. Per fortuna il cielo azzurro e chiaro del Brasile, la sua luce e i suoi colori hanno fatto da cornice ai momenti vissuti durante la giornata, per concludere con la bellezza di un tramonto, anticipo della buona notte che la natura ci regala, quasi volesse alleggerire i pensieri.
Oggi è martedì, giorno "sacro" in agenda per la visita al carcere, giorno di entrata alla Nelson Hungria.
Stanno procedendo bene le visite, anche con le loro difficoltà e sfide. Nel primo padiglione visitato abbiamo avuto la possibilità di dividere lo spazio tra noi 5, del gruppo della pastorale carceraria, questo ha permesso di parlare quasi ad uno a uno con i detenuti (lo spazio a volte é piccolo e ci si parla dietro una grata di ferro). Si inizia sempre con una chiaccherata generale, con un sorriso e una stretta di mano, poi per chi se la sente e ha voglia, la chiaccherata si fa più profonda, nel racconto personale e lì, orecchio, testa e cuore sono all'unisono, in una vigile attenzione. Nella profondità si arriva a parlare anche di Dio. Qui in Brasile nelle persone Dio è sempre presente, anche nel linguaggio per i saluti: "Fica com Deus (stai con Dio), Que Deus te abençoa (che Dio ti benedica) Vai com Deus (vai con Dio)". Puoi aver commesso il tuo crimine, puoi essere stato il massimo dei trafficanti, ma in Dio si  continua a credere e a cercare la sua benedizione. Sembra strano, ma è così.  E si parla... e ci si confronta... e si "cerca" il senso delle cose, di quello che è stato, di quello che è, di quello che sarà. Per poi lasciarsi con un: "Deus te abençoa"  il saluto finale, la benedizione che i detenuti fanno a noi. Dalla Nelson Hungria si esce "benedetti", si esce carichi di storie, di richieste, di sguardi che hanno parlato dietro una grata.
Nel pomeriggio, dopo il pranzo, ho partecipato ad un funerale (è il terzo che partecipo da quando sono qua). Questa mattina il telefono ha squillato alle 6.30 per comunicare la morte di una ragazza di 15 anni, Cristiane, da tempo in ospedale per problemi di cuore. Era conosciuta da Joao (lmc) e da molte persone della Comunità del bairro. Mi sono unita anch'io al funerale, anche se non la conoscevo. Quando si fa parte di una Comunità, è importante condividere i momenti significativi, esserci e "stare". E' stato un momento difficile, un momento doloroso, di pianto e di saluto. Cristiane desiderava ricevere la comunione, si stava preparando
per questo, ma non ha fatto in tempo.
In missione il tuo cuore deve imparare a diventare grande, per far spazio ai dolori degli altri, saperli accogliere, saperli accarezzare, abbracciare con delicatezza e discrezione e deve imparare a diventare robusto per saper metabolizzare tutto ciò... un cuore grande e robusto...
Oggi, martedì, c'è anche il gruppo Testemunhas da Espença, il piccolo gruppo delle famiglie con problemi di droga e alcool. Ci si incontra ogni martedí alle 19.30. No, non potevo tornare a casa, dopo il funerale, è un gruppo a cui tengo molto e poi  il mio cuore vuole imparare ad essere grande e robusto e imparare a fare spazio, sempre più spazio alle cose importanti: le persone, le loro storie, ciò che è stato, ciò che è, ciò che sarà.
Poi un momento di bellezza....il tramonto, i suoi colori, i pensieri, la buona notte che ti da, dopo una lunga giornata: que Deus te abençoa Vida!


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