lunedì 26 maggio 2014

Ci stiamo preparando all'arrivo della copa do mundo...dei mondiali. Qui in Brasile, in televisione, è un continuo susseguirsi di pubblicità su questo evento, dove le varie coca-cola, cerveja, banche, ecc... stanno sponsorizzando il tutto, dall'alto delle loro finanze. UAI (per citare un espressione tipica mineira, qua lo si usa come intercalare e si scrive proprio così: UAI) deve essere tutto perfetto, tutto a posto, tutto in ordine, ma non per i brasiliani, ma per il grande calcio, per l'arrivo dei turisti, per le telecamere dei mass media di tutto il mondo. Peccato che non è e non sarà tutto perfetto e ne deve esserlo e se lo deve essere, lo deve essere per chi ci vive in questo paese e non per far felice i grandi affaristi del circuito calcistico e sponsor di seguito. Non voglio aprire un dibattito del tipo: copa sim, copa não, credo che se ne stia già parlando tanto e bene o male ognuno ha la sua opinione (...dico solo che la maggior parte dei brasiliani che ho "intervistato" sopra questo evento è assolutamente contrario). Ma se posso esprimere la mia piccola opinione, quella che nasce dalla quotidianità che sto vivendo, incontrando e respirando, posso semplicemente dire che questo non è un paese da coppa o meglio lo sarebbe se prima si prendesse cura dei suoi abitanti, se prima curasse le ferite che nascono dalle contraddizioni esistenti, se prima eliminasse le differenze sociali, economiche, che portano a dislivelli di vita molto forti. Si stanno costruendo e valorizzando strade, stadi, aeroporti, hotel, zone turistiche per chi sta arrivando, ma non si stanno mettendo a posto, ne lo si è fatto in passato, per chi per strada ci va tutti giorni, prendendo un autobus (pessimo e malandato) alle 5 o 6 del mattino, percorrendo strade poco asfaltate, pericolose e piene di buche. Ho iniziato andarci anch'io su quelle strade ed è un continuo saltare sull'autobus tra una buca e l'altra, tra un asfalto fatto a zig zag e un incrociare le dita affinché i freni del mezzo su cui ti trovi funzionino. Ci sono poi ospedali o posti di salute dove mancano medici o le strutture sono poco attrezzate, dove se hai la disponibilità economica trovi tutto pronto e in fretta, se non ce l'hai corri il rischio di tornartene a casa peggio di prima. In questo periodo si stanno susseguendo, in Brasile, una serie di scioperi dai professori, agli agenti sanitari, agli autisti, ecc...tutti chiedono la revisione del contratto e l'aumento salariale. Di fronte ai milioni di soldi spesi e utilizzati per i mondiali è chiaro che una "piccola" contestazione la fai, anche perché sono per la maggior parte soldi pubblici, soldi dei cittadini che si stanno utilizzando per le grandi opere. Ma scusate, c'è prima da sistemare un ospedale, prima da sistemare delle infrastrutture pubbliche che vengono utilizzate ogni giorno, c'è prima una scuola da mettere in regola, prima degli stipendi da visionare.....ci sono prima tante cose da rivedere che non costruire uno stadio dove ci va chi ci può!!! Ecco è questo che mette tutto in discussione e fa riflettere, prima il bene pubblico! Altra cosa che sta nascendo per la coppa, sono gruppi di polizia speciali creati per la difesa e l'ordine pubblico. Questa sera sul giornale locale di BH è stato presentato un corpo di polizia dedito a questo evento. Mi preoccupa un pò la cosa, perché la polizia fa pulizia a modo suo e molto spesso lontano dai riflettori. Altro problema che può sorgere è legato allo sfruttamento sessuale e alla prostituzione. Molti stranieri metteranno piede in questo paese, portandosi dietro la mentalità che qui è tutto facile, le persone sono "facili", vendibili e che si possono comprare facendo leva sulla loro condizione di vulnerabilità, fragilità. Sfruttamento sessuale, pedofilia, prostituzione per pochi soldi, anche questo arriverà o può arrivare con la coppa!
Si, ci sono tante cose da sistemare prima....e chi dice che i mondiali porteranno soldi, bè occhio alla corruzione e a chi è già pronto a sistemarsi le tasche. I manifestanti stanno già dichiarando che sarà un autunno caldo (qui siamo in autunno) e che non smetteranno di scendere in piazza, anche durante le giornate di grande calcio, molti addirittura non tiferanno per il proprio paese. Oggi ho letto che il Brasile tra i 150 paesi analizzati dall'Unesco sulla situazione di analfabetismo, si trova all' 8 posto, OTTAVO!!!!
 Il Minas Gerais è lo stato del sudest con il maggior numero di analfabeti tra la popolazione. Non mi stupisce vedendo dove abito, non mi stupisce sapendo che la mia vicina di casa non sa ne leggere, ne scrivere così come tante altre persone qui nel bairro, no non mi stupisce tutto ciò! Ma c'è la coppa del mondo che sta arrivando, la coppa con i suoi fanti e i suoi re, non importa per la coppa se non sai leggere, ne scrivere, non importa se stai in piedi in un ospedale perché non c'è il letto, non importa se il tuo stipendio è basso, se ti alzi alle 5 o 4 del mattino per andare a lavorare e prendere pochi spicci, no non importa, importa che ti metti a gridare quando sarà goal, quel benedetto goal che vale più di una vita.

.....alla fine saremo tutti davanti al televisore!!!

2 commenti:

  1. Grande Emma!

    Purtroppo sembra che la politica in questo paese abbia perso il contatto con la realtà sociale. Ed è abbastanza paradossale se si pensa che da undici anni al governo c'è un rappresentate del Partito dei Lavoratori, partito che, almeno all'epoca di Lula, aveva iniziato ad affrontare con serietà e creatività alcuni problemi profondi come povertà, analfabetismo, salute.
    Certo la dimensione internazionale è fondamentale per qualsiasi paese, ma sarebbe più sensato, per non dire elementare, risolvere innanzitutto le questioni interne prima di mostrarsi e glorificarsi di fronte agli altri.

    E' giusto avere aspirazioni, ed è naturale che questo paese dalle dimensioni continentali voglia confrontarsi alla pari con i vari G 5, G 8 e G 20, ma la mia speranza è sempre quella che il Brasile riesca a trovare una sua strada, diversa da quella che ha percorso il Vecchio Mondo, e che lo porti a non commettere i nostri stessi errori.

    Per ora, purtroppo, sembra sia più vitale comparire nella lista dei primi dieci paesi per prodotto interno lordo piuttosto che migliorare i servizi e la qualità della vita delle persone.

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  2. ...fresco di Master! Grazie Giulio per la tua riflessione, agradeço muito!

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